La crescente attenzione verso gli investimenti sostenibili ha reso necessario un chiarimento sulle normative che regolano il settore. In particolare, il regolamento dell’Unione Europea sui green bond e la tassonomia europea rappresentano due importanti strumenti volti a promuovere la sostenibilità finanziaria. A questo si aggiunge l’approccio dell’Associazione Internazionale dei Mercati dei Capitali , che fornisce linee guida su come finanziare attività ecologiche. Analizziamo le principali differenze in termini di tassonomia, reportistica e controlli esterni.
tassonomia europea e green bond Icma
definizione della tassonomia europea
Il 2020 ha visto l’introduzione del regolamento europeo 2020/852, che stabilisce i criteri per classificare le attività economiche secondo il loro impatto ambientale. Questa tassonomia europea definisce cosa si intende per “green” e fornisce un quadro unitario che facilita gli investimenti in attività sostenibili, assicurando che i fondi siano utilizzati per scopi effettivamente eco-compatibili. È un passo cruciale per rendere il mercato dei green bond più trasparente e affidabile.
le regole della Icma
Dall’altra parte, Icma ha sviluppato un insieme di principi che, sebbene mirino alla promozione degli investimenti sostenibili, presentano un approccio meno restrittivo. Secondo Icma, la gamma di attività che può ricevere finanziamenti è molto più ampia rispetto ai criteri stringenti del regolamento UE. Questa maggiore flessibilità si traduce in più opportunità per gli investitori, ma solleva anche interrogativi sulla trasparenza e sull’impatto reale di tali investimenti. La divergenza tra le due normative richiede agli investitori di prestare attenzione alle differenze e di informarsi adeguatamente prima di impegnare il proprio capitale.
reportistica: obblighi e trasparenza
l’importanza della reportistica
Nell’ambito delle obbligazioni verdi, la fornitura di informazioni trasparenti e tempestive agli investitori è cruciale. Questo fatto è particolarmente vero per le obbligazioni legate a obiettivi ambientali, dove il capitale deve essere destinato a scopi specifici e misurabili. Entro i regimi sia della UE che della Icma, è previsto un primo pacchetto informativo pre-emissione, seguito da report periodici sullo stato di allocazione degli importi raccolti.
differenze nella reportistica
La sostanziale differenza risiede nell’obbligo di redigere una relazione sull’impatto delle obbligazioni verdi. Mentre gli emittenti di green bond regolamentati dall’UE sono tenuti a fornire un documento informativo a seguito dell’allocazione totale dei proventi e a contenere relazioni periodiche sull’impatto ambientale degli investimenti, lo schema Icma non prevede tale obbligo. Questa differenza è fondamentale per garantire che gli investitori abbiano accesso a informazioni dettagliate sull’efficacia dei progetti finanziati, e crea un gap significativo in termini di responsabilità e trasparenza.
controlli esterni: obblighi di verifica
l’importanza dei controlli esterni
Un altro aspetto critico riguarda i controlli esterni che accompagnano la certificazione dei green bond. La verifica da parte di terze parti può garantire un ulteriore livello di sicurezza agli investitori, confermando che i progetti finanziati siano realmente conformi alle normative promettenti di sostenibilità .
differenze tra Icma e UE
Nel contesto delle norme Icma, la verifica esterna è facoltativa, lasciando ampia libertà agli emittenti riguardo alla trasparenza e alla responsabilità . Al contrario, il nuovo regolamento europeo stabilisce esplicitamente che la revisione da parte di enti certificatori terzi è obbligatoria. Non solo: i revisori devono essere iscritti in un apposito registro di enti certificatori, il che aggiunge un ulteriore livello di sicurezza e fiducia per gli investitori. Questa struttura di controlli obbligatori assicura una maggiore protezione per coloro che desiderano investire in strumenti finanziari sostenibili, garantendo che le aspettative sia delle normative che degli investitori vengano rispettate.
Nel panorama degli investimenti sostenibili, la comprensione delle differenze tra la tassonomia europea e le linee guida Icma è essenziale per posizionare correttamente le proprie strategie di investimento e valutare i rischi associati.