Il Governo ha reso ufficiale l’obbligo per le imprese, in particolare quelle di piccole dimensioni, di dotarsi di polizze assicurative specifiche per tutelarsi dai danni catastrofali a partire dal primo aprile. Questa novità ha scatenato reazioni miste tra gli operatori economici, in particolare per quanto riguarda l’impatto sulle piccole aziende. Il panorama imprenditoriale italiano, già segnato da sfide economiche, si trova ora a dover affrontare questa scadenza, che potrebbe rivelarsi problematica per centinaia di migliaia di attività.
I timori delle imprese abruzzesi
Silvio Calice, direttore della Cna Abruzzo, ha espresso preoccupazione per il nuovo obbligo, che include circa 100mila aziende con partita IVA, escluse le imprese agricole. Il direttore ha messo in evidenza come questa scadenza imminente possa comportare non poche complessità, soprattutto in un contesto economico già difficile. Le piccole imprese, in particolare, potrebbero trovare difficoltà a valutare e sottoscrivere polizze che rispondano ai requisiti della nuova normativa, senza contare l’incertezza sugli aspetti pratici e operativi delle coperture offerte.
Calice ha messo in evidenza che la norma è poco chiara e necessita di ulteriori chiarimenti. Secondo il suo parere, esistono delle dinamiche commerciali all’interno delle compagnie assicurative che non garantiscono una trasparenza adeguata. Questo potrebbe comportare rischi per gli imprenditori costretti a stipulare una polizza in un contesto di informazioni poco chiare e con una tassazione del 22%. Le aziende si trovano quindi a dover fare scelte cruciali senza avere le opportune linee guida e comparativi adeguati a disposizione.
La mancanza di chiarezza normativa
Calice ha sottolineato che, oltre alla poca chiarezza normativa, ci sono anche problemi legati alla terminologia utilizzata nel decreto. Le associazioni di categoria, fondamentali per la consulenza delle imprese, non sono state coinvolte nel processo di formulazione della norma. Questo ha generato un clima di incertezza tra gli operatori del settore, i quali si trovano ora a dover navigare in un contesto in cui le regole non sono ben definite.
Un aspetto problematico emerso è la prevista creazione di un sito web da parte dell’Isvap , dove le varie proposte assicurative avrebbero dovuto essere messe a confronto. Ad oggi, però, questo strumento non è ancora disponibile, lasciando le imprese senza un valido supporto per prendere decisioni informate.
La richiesta di proroga
In considerazione di tutte queste problematiche, la Cna Abruzzo ha avanzato una richiesta formale di proroga. Questo sarebbe un passo necessario affinché le aziende abbiano il tempo sufficiente per valutare le polizze disponibili e per ottenere i chiarimenti necessari sulle norme attualmente confuse. La situazione attuale, secondo Calice, evidenzia non solo una disparità informativa ma crea anche un disastro normativo che rischia di complicare ulteriormente la già fragile situazione delle piccole imprese italiane.
Le aspettative sono che, con maggiore comunicazione e collaborazione tra il governo e le associazioni, si possa giungere a una regolamentazione più chiara e a un paese in cui le piccole imprese possono sentirsi supportate e tutelate.