Domenica 10 novembre abbiamo pubblicato un articolo dal titolo L’acqua in bottiglia è un disastro per la salute: fino al 78% dei prodotti è contaminato, i marchi da acquistare per la salute.
In merito a tale pezzo siamo stati contattati da MINERACQUA – FEDERAZIONE ITALIANA DELLE INDUSTRIE DELLE ACQUE MINERALI NATURALI E DELLE ACQUE DI SORGENTE. Condividiamo quanto la federazione, nella persona del Vice Presidente, Ettore Fortuna, ha voluto condividere con la redazione e con i nostri lettori.
“L’articolo in questione mette in relazione due notizie e vicende in realtà non collegate tra loro, e cioè uno studio del Weill Cornell Medicine di Doha sulle bottled waters con un’Inchiesta condotta da Il Salvagente sui pesticidi nelle acque minerali, contribuendo a creare allarmismo e attaccare in maniera preconcetta il settore delle acque minerali naturali.
Lo studio del Qatar non prende in considerazione le acque minerali italiane, bensì alcune bottled waters (acque potabili, opportunatamente trattate ed imbottigliate, non presenti sul territorio italiano) soffermandosi in particolare sulla presenza di Ftalati, microplastiche, Pfas e Bisfenolo A.
L’inchiesta de Il Salvagente sui pesticidi nelle acque minerali, al di là del titolo allarmistico e inveritiero, non ha rinvenuto nelle acque analizzate queste sostanze al di sopra dei limiti di legge, limiti fissati dal Decreto ministeriale 10 febbraio 2015 in 0,05 μg/litro – microgrammi/litro. Un’acqua minerale, quindi, se contiene tracce di pesticidi al di sotto di questo limite, come avvenuto per tutte le acque analizzate, è considerata dalla legge esente da pesticidi. D’altro canto, il Ministero della Salute, l’Istituto Superiore di Sanità e gli altri Organi di vigilanza e controllo non hanno mai contestato limiti superiori a quelli di legge.”
Ultimo aggiornamento il 13 Novembre 2024 da Francesca Testa