le ragioni della protesta

le ragioni della protesta

I lavoratori di Eni Versalis a Porto Marghera manifestano per chiedere maggiore trasparenza sul futuro del sito e un dialogo aperto con l’azienda, dopo la chiusura dell’impianto di cracking.
Le Ragioni Della Protesta Le Ragioni Della Protesta
Il 25 marzo 2025, i lavoratori dell'Eni Versalis di Porto Marghera hanno manifestato per esprimere insoddisfazione riguardo alla mancanza di comunicazione sull futuro del sito dopo la chiusura dell'impianto di cracking nel 2022. La protesta, che ha evidenziato ritardi e mancanze nel progetto di riconversione, chiede maggiore trasparenza e un dialogo aperto con l'azienda - Gaeta.it

Oggi, 25 marzo 2025, un’assemblea con presidio si è svolta davanti allo stabilimento Eni Versalis di Porto Marghera, a Venezia. I lavoratori hanno manifestato la loro profonda insoddisfazione nei confronti della mancanza di comunicazione da parte dell’azienda riguardo al futuro del sito. La chiusura dell’impianto di cracking nel 2022 ha lasciato un vuoto significativo, e i dipendenti vogliono far sentire la loro voce in un momento cruciale per la loro comunità.

Con il messaggio chiaro della manifestazione, i lavoratori hanno voluto sottolineare che, nonostante la chiusura dell’impianto di cracking, la loro presenza e le loro preoccupazioni non sono state annullate. “Con questo sciopero vogliamo urlare forte che esistiamo anche noi”, si legge nel comunicato stampa. La protesta è anche un appello diretto a Governo, Regione e Comune. I manifestanti si interrogano sul perché di un silenzio che sembra ignorare le complessità e le sfide che riguardano la vertenza di Porto Marghera, una questione che, secondo loro, meriterebbe di essere affrontata in modo più diretto nelle sedi ministeriali.

un passato di incertezze

L’assemblea ha messo in evidenza il recente incontro del 25 marzo 2025, in cui i dirigenti di Versalis hanno presentato un nuovo impianto per il riciclo meccanico della plastica. Questo sviluppo aveva inizialmente suscitato speranze significative per la riconversione del sito, ma i rappresentanti sindacali hanno denunciato che l’evento è diventato un’occasione per nascondere i ritardi accumulati e le mancanze nella gestione del progetto. Infatti, il ritardo di un anno previsto per l’investimento del 2024 ha sollevato interrogativi sull’efficacia della pianificazione da parte dell’azienda.

la richiesta di maggiore trasparenza

I rappresentanti sindacali e le Rsu hanno evidenziato come, da oltre un anno, ricevano solo risposte evasive riguardo a un incontro per discutere del Piano Industriale e dello stato di avanzamento dei lavori. “I lavoratori di Porto Marghera hanno diritto di sapere quale sarà il loro futuro”, affermano, insistendo sull’importanza di un dialogo aperto tra azienda e sindacato. La speranza è che questo confronto possa finalmente portare chiarezza nelle incertezze lavorative che attanagliano il sito.

verso una soluzione

Le rappresentanze sindacali hanno ribadito con fermezza l’esistenza di una vertenza a livello nazionale riguardante l’abbandono della chimica di base in Italia. La mancanza di un protocollo che menzioni specificamente la situazione di Porto Marghera accentua le preoccupazioni circa il futuro di questo polo chimico. I lavoratori chiedono che l’azienda non si limiti a ribadire posizioni economiche generiche, ma che prenda in considerazione le realtà locali e faccia chiarezza sui prossimi passi.

L’incontro di oggi rappresenta un passo importante nella difesa dei diritti dei lavoratori e nella richiesta di un piano chiaro per il rilancio di Porto Marghera. La mobilitazione continua, con i dipendenti determinati a far sentire la propria voce fino a quando non verranno fornite risposte dirette alle loro domande.

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