Il viaggio della premier Giorgia Meloni verso la Casa Bianca, in programma per giovedì 17 aprile, rappresenta un passaggio cruciale per l’Italia e per l’Unione Europea. L’intento è quello di sbloccare la situazione legata ai dazi imposti dagli Stati Uniti su prodotti europei, cercando di mantenere un equilibrio tra gli interessi nazionali e quelli dell’intero blocco europeo. La situazione si presenta alquanto delicata, soprattutto in un contesto in cui le tensioni commerciali tra le due sponde dell’Atlantico si intensificano.
La premier Meloni si trova a dover gestire le aspettative in patria, dove l’economia italiana, fortemente dipendente dalle esportazioni, fa i conti con la pressione di proteggere i propri interessi economici. L’Italia ha chiuso il 2023 con un surplus commerciale di 40 miliardi di euro nei confronti degli Stati Uniti, dato che evidenzia l’importanza delle relazioni commerciali tra i due paesi. La sfida principale per Meloni sarà quella di difendere non solo i propri interessi, ma anche quelli dei 27 stati membri dell’Unione Europea.
In questo scenario, la premier deve affrontare un interlocutore non sempre facile come Donald Trump, con cui ha già mantenuto rapporti di amicizia, ma che ora assume un atteggiamento più critico. Meloni dovrà lavorare per convincere il Presidente statunitense a riconsiderare le barriere commerciali evitando l’intensificazione delle tensioni pre-esistenti, specialmente dopo settimane di agitazione nei mercati finanziari.
La strategia per il dialogo con Washington
Il governo italiano ha messo in campo strategie diverse da illustrare a Trump. Tra queste, l’incremento degli investimenti da parte di aziende italiane negli Stati Uniti, come Leonardo ed Eni, oppure la possibilità di rifornire le forze armate americane con materiali militari e gas naturale liquefatto. Inoltre, l’Italia punta a raggiungere il traguardo dell’aumento della spesa per la Difesa, stabilendo un obiettivo minimo del 2% del PIL in linie con gli impegni NATO. Tuttavia, il governo cerca di ottenere questo risultato senza far ricorso alla clausola per il potere di sospendere il Patto di stabilità , evidenziando la volontà di mantenere sotto controllo la situazione economica interna.
Le pressioni interne sono elevate, e ogni mossa della premier sarà analizzata con attenzione, soprattutto dopo l’incontro con Trump. Infatti, il ministro dell’Economia, Giorgetti, ha già sottolineato come ogni decisione venga valutata con cautela, per evitare ripercussioni sulla situazione economica interna.
Le interazioni diplomatiche e la risposta americana
A rendere la situazione ancora più complessa è l’arrivo a Roma, venerdì, del vice presidente JD Vance. Durante questa visita, Vance avrà incontri con Meloni, Salvini e Tajani, ma non si prevede un incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, attualmente ricoverato per un intervento al cuore. Questo significa che il dialogo e le relazioni fra i vari livelli del governo saranno controllate con maggiore significatività .
Importanti saranno anche le dichiarazioni di Vance, il quale ha espresso critiche nei confronti dell’Europa, affermando che non dovrebbe essere «il vassallo permanente» degli Stati Uniti per quanto riguarda la sicurezza. Ha sottolineato come buona parte delle nazioni europee non disponga di forze armate adeguate. Tra le eccezioni citate, Vance ha menzionato Gran Bretagna, Francia e Polonia, ignorando l’Italia, il che mette a fuoco la sensazione di isolamento rispetto alle aspettative americane.
La missione di Giorgia Meloni, pur non esente da difficoltà , rappresenta comunque una chiara opportunità per l’Italia di ridefinire il proprio ruolo nel panorama geopolitico attuale. Resta da vedere come si svilupperanno i negoziati e quali risvolti avranno per le relazioni commerciali future tra Europa e Stati Uniti.