La violenza sessuale nelle guerre ha colpito anche l’Ucraina, dove uomini e ragazzi si trovano a dover affrontare traumi estremamente gravi inflitti durante l’occupazione russa. In questo contesto, diverse associazioni sono nate per fornire supporto e aiuto psicologico a queste vittime, cercando di creare una rete di solidarietà . Ecco le storie di alcuni di loro, che raccontano di esperienze devastanti e della forza di ricostruire un percorso di vita.
La vita di Oleksiy Sivak e la sua liberazione da Kherson
Un passato da marinaio interrotto dalla guerra
Oleksiy Sivak, un uomo di quarant’anni originario di Kherson, rapporta le sue esperienze prebelliche come marinaio. Dopo quasi vent’anni di lavoro su navi mercantili, ha visto la sua vita cambiare radicalmente con l’invasione russa del 2022. “L’invasione ha messo fine alla mia carriera,” dichiara Sivak, i cui piani di vita sono stati stravolti dall’avanzata delle truppe russe.
Con la cattura di Kherson, la situazione per i civili si è fatta critica; i soldati russi hanno preso il controllo della città , instaurando un regime di terrore e repressione. In questo contesto, Sivak è stato detenuto per due mesi e ha subito torture fisiche e psicologiche, comprese violenze sessuali. Dopo la liberazione, avvenuta durante la ritirata dell’esercito russo nel novembre 2022, Sivak è tornato a casa con traumi incredibilmente profondi.
La difficile ripresa dopo la liberazione
Sivak riflette sull’orribile esperienza vissuta in prigionia, dove l’unica apprensione era fornita dai legami instaurati con i compagni di cella. Nonostante le condizioni disumane, il dialogo tra loro era un fattore di sostegno. “Le loro battute e la loro comprensione erano vitali per la mia sopravvivenza,” racconta, rivelando il potere delle connessioni umane in circostanze estreme.
Oggi, Sivak riconosce che la sua vita non sarà mai più come prima, ma è determinato a trovare un nuovo percorso. Ha co-fondato un’organizzazione di supporto mentale chiamata Alumni, pensata per assistere altri uomini che condividono esperienze simili di violenza e trauma. “Li aiutiamo ad affrontare il loro passato,” spiega, evidenziando l’importanza di unire le forze per trovare conforto e comprensione reciprocamente.
L’epidemia di violenza sessuale contro uomini e ragazzi in Ucraina
Un fenomeno allarmante documentato da rapporti internazionali
Le testimonianze di Sivak sono solo una parte di un quadro inquietante. Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, le forze russe hanno perpetrato numerosi atti di violenza sessuale in Ucraina, che costituiscono crimini di guerra. Questi atti orribili colpiscono una fetta considerevole della popolazione, con oltre 260 casi segnalati, di cui più della metà riguardano uomini. La base legale per pagare il prezzo di tale crudeltà è chiara, ma molti di questi crimini rimangono impuniti.
Un’organizzazione non governativa, Human Rights Watch, ha confermato che queste atrocità hanno un obiettivo preciso: seminare paura tra i civili, colpendo il tessuto sociale delle comunità ucraine. I racconti di tortura vanno dalle torture fisiche a quelle sessuali, con metodi disumani che mirano a distruggere non solo il corpo, ma anche lo spirito degli individui presi di mira.
Il ruolo delle associazioni di supporto
Con tale panorama, l’importanza delle associazioni di supporto come Alumni diventa cruciale. La rete di risorse e sostegno offerta rappresenta un rifugio sicuro per promuovere la guarigione mentale e fisica. Gli incontri regolari e le attività organizzate sono strumenti vitali per il recupero, consentendo agli uomini di ritrovare un senso di comunità e di sicurezza.
La forza della solidarietà : storie di sopravvissuti che aiutano altri
L’esperienza di Aleksandr Reshetov
Aleksandr Reshetov, un abitante di Kherson, ha dovuto affrontare il devastante impatto della guerra e della violenza sessuale. Dopo aver vissuto in prima persona il trauma, ha cercato di coprire il dolore attraverso l’alcol, ma la vita aveva ancora in serbo per lui delle sorprese. Partecipando a un ritiro dell’organizzazione Alumni, ha trovato un gruppo di supporto che lo ha accolto e supportato, invece di etichettarlo come vittima.
“Mi sono sentito a casa,” racconta, sottolineando l’importanza della condivisione delle esperienze. Grazie a questo sostegno, Reshetov è riuscito a ridurre il consumo di alcol e a riprendere contatto con la sua famiglia. La sua trasformazione lo ha spinto a diventare mentore per altri nel gruppo, dimostrando che ogni sopravvissuto può diventare un faro di speranza per quelli che affrontano sfide simili. “Abbiamo tutti le nostre storie, ma siamo qui per condividerle e sostenere gli altri,” spiega.
Iniziative internazionali e l’impatto della violenza
Il lavoro delle organizzazioni di supporto non è solo locale. Charu Hogg, fondatrice di All Survivors Project, sta documentando l’impatto della violenza sessuale su uomini e ragazzi in contesti di conflitto, con un occhio particolare sull’Ucraina. L’organizzazione, unica nel suo genere a livello globale, cerca di coinvolgere i sopravvissuti nella comprensione delle barriere che affrontano.
Hogg sottolinea la complessità di documentare questi crimini, data la situazione in corso in Ucraina. Tuttavia, l’obiettivo rimane chiaro: fornire assistenza alle vittime, contribuendo alla strategia ufficiale per combattere la violenza di genere necessaria in un periodo così critico.
Il ruolo della comunità internazionale
La comunità globale ha la responsabilità di intervenire e sostenere le iniziative locali, affinché chi ha sofferto possa non solo trovare aiuto, ma anche giustizia. È fondamentale che i programmi di riabilitazione e reintegrazione siano implementati per aiutare queste vittime a riconquistare la loro dignità e a costruire un futuro migliore.
Dinanzi a un panorama così complesso e doloroso, è chiaro che il percorso verso la guarigione è lungo, ma l’umanità , la solidarietà e l’empatia possono tracciare la rotta verso una nuova vita per chi ha subito queste atroci esperienze.