La comunità religiosa delle suore francescane adoratrici della santa croce ha annunciato l’uscita dall’isola del Giglio. Questo provvedimento, comunicato dalla superiora generale, potrebbe comportare la chiusura della scuola dell’infanzia ‘Eugenio Efrati‘ di Giglio Porto, struttura gestita proprio dalle suore. La notizia ha subito sollevato un confronto acceso tra le forze politiche locali sul ruolo dell’amministrazione comunale nella difesa della presenza religiosa sull’isola.
La situazione delle suore francescane sull’isola del giglio
La comunità delle suore francescane adoratrici della santa croce ha deciso di terminare la propria presenza sull’isola del Giglio. La decisione è stata ufficializzata a marzo 2025 dalla superiora generale, motivata da ragioni interne alla congregazione e a scelte organizzative della “casa madre”. La presenza delle suore è da sempre legata alla gestione della scuola materna e a varie attività sociali e culturali nell’ambito isolano.
Per decenni, la comunità religiosa ha rappresentato un punto di riferimento principale per le famiglie locali, in particolare per l’educazione infantile. La scuola dell’infanzia ‘Eugenio Efrati‘, situata a Giglio Porto, ha avuto nelle suore francescane le principali educatrici e gestori fino ad oggi, garantendo un’offerta formativa anche con valenza religiosa. L’uscita delle suore minaccia ora di interrompere questa continuità, creando incertezza tra i genitori e nella comunità isolana.
Un precedente avvertimento
Quest’abbandono però non è un fenomeno improvviso. Nel 2022 vi era già stata una situazione di crisi analoga, quando la cooperativa responsabile dell’attività scolastica non aveva saldato i pagamenti alle suore, unita a un calo significativo del numero di bambini iscritti. In quell’occasione, l’intervento diretto del sindaco e l’accordo con il vescovo e la madre generale avevano scongiurato la chiusura. Era stato costituito un nuovo consiglio di gestione, con la partecipazione del Comune, che aveva risanato i debiti e riportato la scuola a una situazione economica stabile.
Le reazioni e la polemica politica dopo l’annuncio
La revoca della presenza delle suore ha provocato una reazione netta da parte del gruppo di minoranza in consiglio comunale, chiamato Orgoglio Gigliese. Nel loro comunicato si esprime forte preoccupazione per la perdita di un punto di riferimento religioso e culturale così importante per l’isola. Il gruppo contesta all’amministrazione comunale di non aver fatto abbastanza per mantenere le suore sull’isola, mettendo in campo facili alibi senza veri interventi.
Secondo Orgoglio Gigliese, la scomparsa delle suore produrrà un grave danno soprattutto all’educazione religiosa dei bambini, elemento che la comunità locale considera parte integrante della propria identità culturale. Non solo manca la figura delle suore nell’educazione, ma anche il loro ruolo sociale, legato ad attività di vicinanza alla gente e aggregazione.
Rimandi al passato
Nel comunicato si ricorda la mediazione fatta due anni fa dall’amministrazione comunale guidata allora dal sindaco Sergio Ortelli, che aveva raggiunto un’intesa con la madre generale e il vescovo. Quell’accordo aveva creato un nuovo organismo di gestione della parrocchia con la partecipazione comunale, risolvendo questioni debitorie e garantendo continuità ai servizi delle suore. Ora Orgoglio Gigliese chiede a chi governa l’isola di convocare il consiglio comunale per affrontare insieme questo momento critico e ricercare soluzioni per non perdere definitivamente la presenza religiosa.
Il ruolo e le mosse dell’amministrazione comunale
L’amministrazione comunale del Giglio, rappresentata da Vincenza Rum, assessore delegato all’istruzione, ha replicato che il Comune si è già attivato dal momento della comunicazione ricevuta a marzo 2025. L’atto ufficiale della superiora generale è stato preso come segnale d’allarme per approfondire le motivazioni e trovare misure per evitare che le suore lascino l’isola.
Sono stati avviati diversi incontri: con le stesse suore per capire le loro difficoltà e valutare se ci sia spazio per un ripensamento; con i rappresentanti dei genitori che hanno sottolineato l’importanza della continuità educativa; e la cooperativa San Gregorio, che dall’anno scolastico 2024/25 ha assunto la gestione della scuola ‘Eugenio Efrati‘.
Dialoghi e trattative aperte
La cooperativa ha confermato l’intenzione di mantenere le suore sull’isola, sostenendo una trattativa aperta con il vescovo a cui parteciperà anche il sindaco. L’obiettivo dichiarato è ottenere che la congregazione mantenga la comunità religiosa sul Giglio almeno per il prossimo futuro.
Il Comune assicura che la scuola materna continuerà a funzionare nella sede attuale. La cooperativa ha garantito che le tariffe per le famiglie non aumenteranno. L’amministrazione intende aumentare i contributi finanziari, compensando parte delle risorse perse nei due anni precedenti. Inoltre vorrebbe estendere la partecipazione anche ai bambini più piccoli, ampliando così la platea scolastica. Questa politica punta a sostenere la scuola e rendere possibile il prolungamento della presenza delle suore che ne costituiscono l’anima educativa.
Le trattative sono ancora in corso, e l’intero futuro della scuola dipende dalle decisioni che prenderà la Curia e la “casa madre” delle suore. Gli abitanti del Giglio osservano con attenzione, in attesa di capire quali sviluppi ci saranno nei prossimi mesi, per un tema che coinvolge sia il diritto alla formazione, che il mantenimento di tradizioni radicate tra la popolazione isolana.