La figura di Papa Francesco è legata anche al suo modo sobrio e misurato di apparire durante le cerimonie liturgiche. Filippo Sorcinelli, stilista marchigiano con oltre vent’anni di esperienza nella creazione di paramenti sacri, ha seguito da vicino il pontificato di Bergoglio. Attraverso il suo atelier Lavs, ha realizzato molti degli abiti liturgici usati dal santo padre, interpretando le esigenze di un pontefice proveniente da ambienti lontani dalle tradizioni europee più rigide e proponendo un linguaggio visivo di forte impatto.
un rapporto lungo due decenni con il pontificato di papa francesco
Filippo Sorcinelli ha iniziato a lavorare con Papa Francesco fin dai primi giorni del suo pontificato. Tra i suoi incarichi più noti c’è stato il confezionamento delle vesti indossate nella Messa inaugurale, seguita da milioni di telespettatori nel mondo intero. Non solo cerimonie a Roma, ma anche i viaggi apostolici, come quello recente in Indonesia, hanno visto la presenza degli abiti creati dal suo atelier che dialogano con il valore simbolico delle funzioni papali. La sua collaborazione è diventata un punto di riferimento per l’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche della Santa Sede, incaricato di curare l’aspetto liturgico formale del pontificato.
Sorcinelli non si è limitato a realizzare abiti semplici, ma ha sempre cercato di interpretare la figura di Papa Francesco, consolidando un’identità visiva coerente con la sua missione pastorale. In questo percorso, ha accompagnato non solo momenti di rilievo della vita pubblica del pontefice, ma si è preparato a un ultimo delicato compito: la realizzazione di una mitra per le celebrazioni funebri, un particolare che manifesta l’attenzione verso la liturgia anche in circostanze di grande solennità e rispetto.
tra tradizione e funzione liturgica
La mitra per le celebrazioni funebri rappresenta un segno di estrema cura e rispetto per le esigenze simboliche della liturgia in momenti di grande solennità.
la scelta stilistica: tra tradizione medievale e semplicità contemporanea
Nel dialogo con Papa Francesco, Filippo Sorcinelli ha raccontato di aver pensato a un riferimento stilistico che si allontanasse dalle consuete liturgie europee, tracciando un percorso che guarda all’arte medievale. Tra le fonti di ispirazione più significative ci sono gli affreschi di Giotto, che rappresentano un’epoca di grande fermento spirituale e culturale, ma anche di chiarezza e semplicità iconografica. Il riferimento a questi affreschi ha orientato il disegno e i decori delle vesti sacre, mantenendo un equilibrio tra la ricchezza dei materiali e una sobrietà nel linguaggio visivo.
La mitra realizzata per la sepoltura si caratterizza per l’uso di seta bianca, accompagnata da una passamaneria oro tradizionale. Questi elementi rispettano con rigore le norme liturgiche vigenti, fondamentali in occasione di eventi così delicati come le esequie papali. La scelta di mantenere un design pulito si accorda con la figura di un pontefice noto per la sua modestia, ma mai privo di segni riconoscibili della sua autorità spirituale.
un design che parla
“Il successo di questo approccio è testimoniato dalla diffusione del modello ideato da Sorcinelli, che ha influenzato numerosi altri artigiani impegnati nella produzione di paramenti sacri.” Da poco più che un’intuizione particolare, è oggi un punto di riferimento stilistico apprezzato anche fuori dal Vaticano.
il pontificato di papa francesco attraverso le parole di un collaboratore diretto
Sorcinelli dipinge il percorso di Papa Francesco come una “Chiesa in cammino forzato”, in un’epoca di sfide e cambiamenti a volte bruschi. La descrizione si sofferma su una figura capace di provocare riflessioni e dibattiti, con un modo nuovo di guardare alla Chiesa, che ancora non riesce a delineare un orizzonte definitivo. La sua eredità, secondo lo stilista, non lascerà un’impronta precisa ma una cicatrice profonda, simbolo di un percorso che ha sollevato molte questioni rimaste aperte.
Non si tratta solo di un giudizio personale, ma di un’osservazione che si basa su un rapporto di fiducia e conoscenza diretta con il pontefice e la sua visione del ruolo ecclesiastico. Nelle cerimonie, nelle vesti e nelle scelte comunicative emerge un’idea di Chiesa che non vuole tornare al passato, ma costruire un futuro in cui i valori si confrontano con le necessità del presente. Tale prospettiva coinvolge anche il lavoro quotidiano degli uffici liturgici, degli artigiani come Sorcinelli e delle tante persone che ruotano intorno alla figura del papa.
arte, fede e storia unite dalla cura del dettaglio
Il contributo di un artigiano come Sorcinelli si inserisce così all’interno di una narrazione più ampia che unisce arte, fede e storia, attraverso la cura per i segni visivi e materiali che accompagnano momenti centrali della vita cattolica. Ogni dettaglio, dall’oro della passamaneria alle forme della mitra, racconta una storia precisa, che riflette l’identità di un papa che ha scandito questo inizio di secolo con scelte precise, anche sul piano simbolico.