Le visite scolastiche arricchiscono la conoscenza storica nel Quartiere Giuliano-Dalmata

Gli studenti di Cesena visitano il Quartiere Giuliano-Dalmata per approfondire l’esodo degli italiani dall’Istria, Fiume e Dalmazia, promuovendo la memoria storica e l’integrazione culturale.
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Le visite scolastiche arricchiscono la conoscenza storica nel Quartiere Giuliano-Dalmata - Gaeta.it

Gli studenti delle scuole di Cesena hanno avuto l’opportunità di approfondire la loro conoscenza storica attraverso una visita al Quartiere Giuliano-Dalmata, un luogo ricco di testimonianze legate all’esodo degli italiani dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia. Questa iniziativa si colloca all’interno di un programma educativo che mira a far conoscere ai giovani le storie degli esuli e il patrimonio culturale di queste terre.

Un viaggio nel passato: l’esodo degli istriani e dalmati

Nella mattina di sabato 16 novembre 2024, circa 60 studenti hanno esplorato i monumenti e le memorie che rappresentano l’esodo di oltre 1.800 persone dal Villaggio Operaio dell’E42. Questo complesso residenziale, situato nel Municipio IX di Roma, ha avuto un ruolo cruciale nell’accoglienza degli esuli dopo la Seconda Guerra Mondiale. Durante la visita, gli studenti hanno potuto apprendere non solo le circostanze storiche che portarono a questo esodo, ma anche le esperienze individuali di coloro che vi risiedevano.

Le figure significative che caratterizzarono il Villaggio Giuliano sono state richiamate in particolare da Marino Micich e Simonetta Lauri. Sebbene Donatella Schurzel non fosse presente, il suo spirito di commemorazione ha permeato l’intero incontro. Tra i nomi menzionati, il Senatore Antonio Tacconi, l’avvocato Giuseppe Ziliotto di Zara e il poetico partigiano Giuseppe Nider sono stati illustrati come simboli di una storia dimenticata, ma fondamentale per comprendere il tessuto sociale e culturale di quel periodo.

Collaborazione tra istituzioni per la valorizzazione della memoria

La visita degli studenti è parte di un’efficace sinergia tra diverse associazioni storiche, tra cui la Società di Studi Fiumani, l’Archivio Museo di Fiume e l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia. Queste organizzazioni hanno formato un Coordinamento accolto e riconosciuto dal Municipio IX di Roma. Tali collaborazioni sono fondamentali per la preservazione della memoria storica e per la promozione di eventi che mettano in luce l’importanza della cultura giuliano-dalmata in Italia.

Grazie all’impegno della presidente Titti Di Salvo e del vice presidente Augusto Gregori, il Municipio IX ha dato vita a diverse iniziative che stimolano la popolazione locale a conoscere e ricordare il patrimonio dei propri antenati. In particolare, è stata proposta “Le panchine del Ricordo delle terre istriane, fiumane e dalmate”, un progetto che unisce creatività e memoria storica, rendendo visibili e tangibili le memorie di chi ha vissuto l’esodo.

L’importanza della cultura e della memoria nelle scuole

Le visite scolastiche come quella di sabato non sono solo un’opportunità di apprendimento, ma anche un momento di riflessione su eventi storici che hanno avuto un impatto non solo sui diretti interessati, ma sull’intera nazione. Comprendere la storia degli esuli istriani, fiumani e dalmati è cruciale per sviluppare una coscienza storica collettiva, capace di apprezzare il valore dell’integrazione e della multiculturalità.

Le nuove generazioni, imparate a conoscere e a rispettare le diverse storie che formano il nostro paese, potranno portare avanti un messaggio di unità. Attraverso eventi come queste visite, gli studenti possono interiorizzare l’importanza della memoria e dell’identità culturale, contribuendo a mantenere viva la storia e a promuovere il dialogo intergenerazionale.

Le prospettive future sembrano incoraggianti e la continuità di tali iniziative rappresenta un passo significativo verso una maggiore consapevolezza e valorizzazione delle radici storiche che accomunano molte comunità italiane.

Ultimo aggiornamento il 16 Novembre 2024 da Armando Proietti

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