L'educazione sessuale in Italia: un tema ancora trascurato nelle scuole

L’educazione sessuale in Italia: un tema ancora trascurato nelle scuole

Un’indagine rivela che solo il 50% degli studenti italiani ha ricevuto educazione sessuale, con forti disparità regionali. I genitori chiedono corsi obbligatori per affrontare discriminazioni e comportamenti a rischio.
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L'educazione sessuale in Italia: un tema ancora trascurato nelle scuole - Gaeta.it

Un’indagine recente ha dimostrato che quasi la metà degli studenti italiani ha ricevuto un’educazione sessuale nelle scuole, ma i numeri evidenziano significative disparità geografiche. Con una forte attenzione all’importanza di questi temi, si scopre che mentre il 55% degli adolescenti del Nord ha avuto accesso a queste informazioni, la percentuale scende notevolmente al 39% al Centro e al 37% nel Sud e nelle Isole. Questo scenario mette in luce la necessità di approfondire il ruolo dell’educazione sessuale nelle scuole italiane.

La richiesta di educazione sessuale tra i genitori

L’ indagine, realizzata da Save the Children in collaborazione con Ipsos, ha rivelato un forte supporto da parte dei genitori per l’introduzione dell’educazione sessuale come materia obbligatoria. Il 95% dei genitori intervistati ha espresso la propria opinione favorevole all’importanza di un’educazione affettiva e sessuale nelle scuole. Ancora più significativo, il 91% supporta l’idea di rendere tali programmi un obbligo formativo per i giovani. Queste cifre evidenziano un forte consenso sociale verso una tematica che è spesso considerata tabù.

In occasione di San Valentino, Save the Children ha lanciato la campagna “#Facciamoloinclasse” in sinergia con il Movimento Giovani per Save the Children e la nota influencer Aurora Ramazzotti. L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di percorsi obbligatori di educazione all’affettività e alla sessualità nelle scuole, auspicando che tali tematiche riconquistino la centralità nei curriculum scolastici.

La modalità dell’educazione sessuale nelle scuole

L’analisi ha evidenziato che, nella maggior parte dei casi, l’educazione sessuale è stata trattata in modo sporadico e episodico. Il 44% degli studenti ha riportato di aver partecipato a corsi che si sono tenuti solamente per poche settimane, mentre il 32% ha ricevuto un’unica lezione. La mancanza di una formazione continua e strutturata crea un vuoto informativo, lasciando gli studenti con molte domande e poca chiarezza.

I corsi, inoltre, sono spesso gestiti da personale esterno , una percentuale che mette in luce la scarsità di insegnanti formati all’interno del sistema scolastico. Solo il 28% degli interventi è condotto da personale interno, mentre il 15% prevede un mix di entrambe le modalità. È interessante notare che il 82% di chi ha seguito corsi di educazione sessuale li ha considerati utili, suggerendo che, nonostante le modalità poco strutturate, esiste un reale bisogno di questo tipo di formazione.

Discriminazioni e costruzione dell’identità sessuale

Il report ha anche messo in luce un aspetto cruciale riguardo alle discriminazioni vissute dagli adolescenti. Il 26% dei ragazzi e delle ragazze dai 14 ai 18 anni ha dichiarato di aver assistito o di aver subito episodi di discriminazione legati all’orientamento o all’identità sessuale. Inoltre, il 22% ha segnalato la presenza di discriminazioni sessiste e il 35% ha riferito esperienze di body shaming. Questi dati evidenziano la necessità di un’educazione che non tratti soltanto gli aspetti tecnici della sessualità, ma che affronti anche le problematiche legate al rispetto e alla diversità.

Altre rilevazioni interessanti mostrano che il 24% degli adolescenti considera la pornografia come una rappresentazione realistica dell’atto sessuale e il 17% ha affermato che la creazione di contenuti pornografici potrebbe rappresentare una fonte di guadagno. Un’altra percentuale significativa, il 66%, ha dichiarato di avere esperienze sessuali, probabilmente influenzate anche dalle pressioni sociali. Questi risultati sottolineano l’urgenza di fornire un’educazione sessuale che includa non solo informazioni corrette, ma che sviluppi anche una coscienza critica attorno ai contenuti che i giovani incontrano online.

Riflessioni sul ruolo del web nell’educazione sessuale

La maggior parte degli adolescenti si informa attraverso il web, dove il 47% si affida a siti e articoli per approfondire le pratiche sessuali e il 57% cerca notizie sulle infezioni sessualmente trasmissibili. Questa situazione evidenzia come, in mancanza di un’educazione formale, il web diventi un punto di riferimento fondamentale per le nuove generazioni. Tuttavia, la qualità delle informazioni disponibili online è variabile e spesso non accurata, il che può portare a malintesi o a concetti errati su temi molto delicati.

Inoltre, il 66% degli intervistati ha indicato che è comune per le ragazze avere esperienze sessuali dopo aver bevuto alcolici, mentre il 69% pensa che esse subiscano pressioni dai partner per praticare rapporti non protetti. Questi dati possono rivelare una certa normalizzazione di comportamenti a rischio, che vanno affrontati urgentemente attraverso un’educazione sessuale adeguata e mirata.

Queste informazioni rappresentano solamente una parte della complessità dell’argomento e richiedono un’* attenzione pregnante* sia da parte delle istituzioni che della società. Per costruire un futuro in cui i giovani siano informati e rispettosi, è fondamentale un intervento strategico e ben pianificato che favorisca una reale educazione all’affettività e alla sessualità.

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