Lega e FdI all'attacco: esposti contro l'assegnazione dell'area al centro sociale Leoncavallo a Milano

Lega e FdI all’attacco: esposti contro l’assegnazione dell’area al centro sociale Leoncavallo a Milano

A Milano infuria il dibattito sull’assegnazione di un’area al centro sociale Leoncavallo, con la Lega e Fratelli d’Italia pronte a denunciare presunti danni erariali e illegalità.
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Lega e FdI all'attacco: esposti contro l'assegnazione dell'area al centro sociale Leoncavallo a Milano - Gaeta.it

A Milano si infiammano le polemiche attorno all’assegnazione di un’area comunale al centro sociale Leoncavallo, noto per le sue controversie. La Lega, tramite il consigliere comunale Samuele Piscina, annuncia l’intenzione di presentare un esposto alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica se il Comune procederà nella destinazione dell’immobile. Il dibattito al riguardo ha preso piede, alimentato da accuse di illegalità e danno erariale, con il partito che organizza anche un presidio in via San Dionigi, sede del potenziale nuovo centro.

La posizione della Lega e le accuse di illegalità

Samuele Piscina, consigliere comunale e segretario provinciale della Lega, non usa mezzi termini e definisce il Leoncavallo un centro di spaccio di droga. Secondo il politico, l’attività illecita non solo non contribuisce alle entrate fiscali del Comune, ma rappresenta una patologia sociale che non può essere ignorata. Il tema dell’assegnazione di spazi pubblici a enti che operano in modo illecito e non rispettano le normative è molto delicato e Piscina lo sottolinea con fermezza, affermando che la sinistra deve riflettere su questa scelta.

Secondo la Lega, l’assegnazione dell’area a chi causa danni erariali sarebbe moralmente inaccettabile. La questione si fa ancora più rilevante se si considera che il Leoncavallo è oggetto di ripetute critiche non solo per la sua gestione, ma anche per il suo impatto negativo sulla comunità. Il consigliere ribadisce che la sinistra sta operando nella direzione sbagliata, premiando chi si è sempre opposto alle norme e alle regole della società.

Le promesse di denuncia da parte di Fratelli d’Italia

Allo stesso modo, Riccardo De Corato, deputato di Fratelli d’Italia ed ex vicesindaco, si unisce al coro di critiche e promette azioni legali immediate nel caso in cui l’area venga concessa al Leoncavallo. De Corato denuncia non solo il rischio di un danno erariale dovuto all’assegnazione, ma solleva anche questioni di sicurezza e ordine pubblico, evidenziando la violenza associata a questi spazi. La sua posizione è chiara: non è accettabile che il Comune ceda beni pubblici a chi ha storicamente abusato di questi diritti.

Il deputato fa leva sulla responsabilità dei cittadini, affermando che l’assegnazione di tali spazi dovrebbe prioritariamente servire i bisogni delle persone più vulnerabili della città. La sua proposta è di vendere l’immobile e reinvestire i proventi in programmi sociali destinati a coloro che vivono situazioni di disagio. Questo approccio mira a reinterpretare la questione della gestione degli spazi pubblici in modo più equo e proficuo per la comunità.

L’importanza della questione morale e del rispetto delle leggi

Entrambi i politici pongono l’accento sull’importanza di una gestione responsabile e legale degli spazi pubblici, argomentando che ogni cedimento sul tema legittima forme di illegalità e danneggia la percezione della legalità tra i cittadini. La questione non si limita solo all’area di via San Dionigi; è emblematico di un fenomeno più ampio che coinvolge il modo in cui le amministrazioni pubbliche gestiscono i beni comunali e la loro destinazione.

Il punto centrale del dibattito sembra essere il confronto tra diverse visioni della città: una che pone il rispetto delle regole al primo posto e un’altra che, secondo i critici, sembra tollerare comportamenti illeciti in nome di ideali di inclusione e libertà. La questione che si pone è se il Comune sia disposto a rivedere le proprie scelte di allocazione degli spazi, o se continuerà a mantenere una postura aperta verso realtà come il Leoncavallo, con tutte le implicazioni legali, economiche e morali che ne derivano.

La tensione cresce in città e la discussione è destinata a rimanere al centro dell’attenzione pubblica nei prossimi giorni, specialmente in vista del presidio organizzato dalla Lega. Le ripercussioni di queste scelte influenzeranno non solo il presente, ma anche il futuro delle politiche sociali e urbanistiche a Milano.

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