Legambiente Marche: l’eolico come soluzione per la crisi energetica e climatica

Legambiente Marche: l’eolico come soluzione per la crisi energetica e climatica

Il dibattito nelle Marche si concentra sulla necessità di bilanciare la produzione di energia rinnovabile con la tutela del paesaggio, per affrontare il deficit energetico e promuovere una transizione sostenibile.
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Legambiente Marche: l’eolico come soluzione per la crisi energetica e climatica - Gaeta.it

La questione della produzione di energia rinnovabile e della tutela del paesaggio è al centro del dibattito nelle Marche. Marco Ciarulli, presidente di Legambiente Marche, ha messo in luce come il blocco indiscriminato dei progetti eolici nell’entroterra possa avere conseguenze negative sull’ambiente e sull’approvvigionamento energetico della regione. Secondo Ciarulli, è fondamentale adottare un approccio equilibrato che consideri entrambi gli aspetti, senza cadere in eccessi di conservatorismo che possano ostacolare il progresso verso un sistema energetico sostenibile.

L’attuale modello energetico delle marche

Il sistema energetico delle Marche è caratterizzato da un forte deficit. Al 2023, la regione è in grado di produrre circa 2.500 GWh di energia, mentre il fabbisogno supera i 7.000 GWh, con una differenza di utilizzo che si traduce in un deficit energetico del 65%. Questa situazione costringe le Marche a importare carburante da paesi come Algeria e Libia per coprire la propria domanda. Gli impianti termoelettrici che trasformano il gas in elettricità sono noti per il loro impatto negativo sull’ambiente, in particolare per la loro contribuizione alle emissioni di gas serra e all’inquinamento atmosferico, che ha effetti dannosi sulla salute pubblica.

Ciarulli rileva che continuare a puntare su combustibili fossili non è soltanto ambientalmente irresponsabile, ma crea anche una dipendenza economica che rende le Marche vulnerabili alle oscillazioni di mercato dei produttori di gas. Questa vulnerabilità è evidente nei recenti eventi globali che hanno minato la stabilità energetica in tutta Europa.

La necessità di una transizione energetica

La transizione energetica delle Marche ha subito un rallentamento significativo negli ultimi anni. Legambiente sostiene che privare la regione della possibilità di installare progetti eolici o agrivoltaici non è una strategia utile per combattere la crisi climatica. Al contrario, chi si oppone senza criterio alle energie rinnovabili alimenta parallelamente la dipendenza dalle fonti fossili. Ciarulli segnala che ogni ostacolo posto alla realizzazione di impianti rinnovabili apre la strada a soluzioni più impattanti come gasdotti e centrali nucleari.

La riconversione verso fonti di energia pulita non rappresenta solo una questione ambientale, ma anche una questione economica. La dipendenza dai combustibili fossili costa a famiglie e aziende marchigiane in termini di spese energetiche crescenti. Una corretta transizione, invece, potrebbe favorire non solo la salute dell’ambiente, ma anche un risparmio sulle bollette per i cittadini.

L’importanza della pianificazione e della partecipazione

Legambiente sottolinea l’importanza di una pianificazione energetica che non escluda il coinvolgimento delle comunità locali. È necessario lavorare insieme per creare una rete di impianti eolici ben integrati nel paesaggio, che garantiscano anche ricadute economiche positive per le zone interessate. Il dialogo tra le istituzioni e i cittadini è fondamentale per evitare conflitti e per garantire che gli impianti siano collocati in aree che non compromettano la qualità ambientale.

Attualmente, la Regione Marche sta elaborando un Piano per le aree idonee, ma è in attesa di una sentenza del Tar del Lazio che potrebbe determinare la possibilità di installare nuovi impianti rinnovabili. La chiarezza sulle aree valide per la costruzione di parchetti eolici è essenziale per stimolare investimenti e garantire un futuro energetico sostenibile.

Legambiente ribadisce che è possibile realizzare un equilibrio tra le necessità energetiche della regione e la conservazione del paesaggio, senza fermare l’innovazione. Non si tratta solo di proteggere il territorio, ma di sfruttare le risorse disponibili in modo intelligente e responsabile per garantire un futuro migliore a tutti.

Ultimo aggiornamento il 8 Febbraio 2025 da Marco Mintillo

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