È possibile ristrutturare la propria casa e quella dei familiari usufruendo dei benefici della Legge 104: ecco come funziona.
Avere un’abitazione accessibile è essenziale per garantire una vita dignitosa e indipendente alle persone con disabilità. La Legge 104 del 1992 offre una serie di agevolazioni fiscali per migliorare le condizioni abitative, facilitando l’accesso e l’adattamento degli spazi alle necessità delle persone con disabilità e dei loro familiari.
Se sei un familiare di una persona con disabilità grave o rientri nella categoria delle persone con disabilità, è fondamentale conoscere le opportunità che hai a disposizione. Scopriamo tutti i dettagli di questa importante possibilità: come funziona esattamente?
Chi può beneficiare delle agevolazioni per ristrutturare casa con la Legge 104?
Le agevolazioni fiscali sono destinate non solo alle persone con disabilità grave, come definite dall’articolo 3 della Legge 104, ma anche ai familiari fiscalmente a carico. Questo include genitori, coniugi, conviventi more uxorio di un disabile grave. In aggiunta, anche i parenti e affini entro il secondo grado possono usufruire di queste agevolazioni. È importante notare che i parenti entro il terzo grado possono accedere ai benefici solo se i genitori o il coniuge del disabile hanno superato i 65 anni, sono affetti da malattie invalidanti o sono deceduti.
Secondo il Decreto “Rilancio”, le spese sostenute fino al 31 dicembre 2025 per interventi volti all’eliminazione delle barriere architettoniche in edifici esistenti possono beneficiare di una detrazione IRPEF. Tali interventi possono includere scale, rampe, ascensori, servoscala, piattaforme elevatrici.

È fondamentale che questi lavori rispettino le normative tecniche stabilite dal decreto del Ministro dei Lavori Pubblici del 14 giugno 1989, n. 236, che garantisce l’accessibilità degli edifici. Solo i tecnici abilitati possono rilasciare l’asseverazione necessaria a dimostrare il rispetto di tali requisiti.
La detrazione è pari al 75% delle spese sostenute e si suddivide in cinque rate annuali di pari importo. Tuttavia, la detrazione è calcolata su un importo massimo che varia in base al tipo di edificio:
- 50.000 euro per edifici unifamiliari o unità immobiliari in edifici plurifamiliari con accessi autonomi.
- 40.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari per edifici composti da due a otto unità.
- 30.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari per edifici con più di otto unità.
Inoltre, l’Agenzia delle Entrate ha specificato che questa agevolazione si aggiunge alla detrazione del 50% prevista per l’abbattimento delle barriere architettoniche, offrendo così un ulteriore incentivo per i lavori di ristrutturazione.
Accesso al credito: il Fondo Plafond Disabili
Un’altra opportunità da considerare è l’accesso a mutui agevolati tramite il Fondo Plafond Disabili. Questa misura è rivolta ai nuclei familiari con almeno un membro disabile e consente di richiedere finanziamenti per l’acquisto di immobili residenziali o per interventi di ristrutturazione volti all’efficienza energetica.
Le somme che possono essere richieste variano a seconda della finalità:
- Fino a 100.000 euro per ristrutturazioni che aumentano l’efficienza energetica.
- Fino a 250.000 euro per l’acquisto di immobili residenziali delle classi energetiche A, B o C.
- Fino a 350.000 euro per interventi combinati di acquisto e ristrutturazione.
Per ottenere il mutuo, è necessario che la banca scelta aderisca alla convenzione tra l’ABI e la Cassa Depositi e Prestiti. È fondamentale presentare la documentazione che attesti la condizione di disabilità e il certificato di stato di famiglia. La durata del finanziamento può variare da 10 anni per ristrutturazioni a 20 o 30 anni per l’acquisto di immobili. Inoltre, il Plafond casa prevede l’esenzione da diverse imposte, come quella di registro e catastale, facilitando ulteriormente l’accesso al credito per le famiglie con disabilità.