L'emporio della famiglia Coccia: un pezzo di storia di centocelle

L’emporio della famiglia Coccia: un pezzo di storia di centocelle

L’emporio Coccia di Centocelle, simbolo di tradizione e comunità, affronta sfide moderne mantenendo viva la memoria storica e i legami tra generazioni in un contesto in rapido cambiamento.
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L'emporio della famiglia Coccia: un pezzo di storia di centocelle - Gaeta.it

L’emporio della famiglia Coccia non è solo un semplice negozio di casalinghi, ma rappresenta un simbolo di tradizione e memoria all’interno della borgata di Centocelle. Ne consegue che la sua lunga presenza nel quartiere ha solcato un percorso ricco di storie e legami tra le generazioni. Grazie a un articolo del 2012 su Abitare A Roma, questo negozio è tornato al centro dell’attenzione, rivelando non solo l’evoluzione di un’attività, ma anche quella della comunità che la circonda.

La storia del negozio e il legame con il quartiere

L’emporio Coccia ha radici che risalgono agli anni ’50, un periodo in cui Centocelle stava lentamente trasformandosi da borgata agricola a una vivace comunità urbana. Le origini di questo angolo di commerciazione affondano nel passato, quando l’area era caratterizzata da famiglie che coltivavano piccoli appezzamenti di terra e da un commercio di prossimità che rispondeva ai bisogni quotidiani degli abitanti. Fabio Coccia, l’attuale proprietario, ha ereditato non solo l’attività del padre, ma anche l’amore per le relazioni con i clienti, tuttora saldamente ancorate al quartiere.

Questo negozio non era solo un luogo dove acquistare articoli per la casa, ma si è trasformato in un punto di ritrovo per i residenti. Gli anziani, in particolare, svilupparono un rapporto di fiducia con i venditori, instaurando un legame che andava oltre la semplice transazione commerciale. L’emporio ha accompagnato la crescita del mercato rionale, che fino a qualche anno fa animava via delle Giunchiglie e via dei Platani con i suoi colori e i suoi suoni.

Fabio Coccia continua a gestire l’attività con passione, cercando di mantenere vividi i ricordi di un tempo andato. Il negozio è stato da sempre un baluardo della tradizione locale in un contesto in rapido cambiamento, dove i valori di un tempo rischiano di disperdersi in una società che guarda sempre più verso il consumismo.

Centocelle e la comunità in evoluzione

Quando si parla di Centocelle, si evoca un ricco tessuto sociale e culturale. Negli anni, questa borgata ha visto arrivare diversi gruppi di persone, tutte unite da una stessa aspirazione di crescita e integrazione. I primi abitanti, con i loro orti e piccole botteghe, hanno creato le fondamenta di una comunità forte. La storia di Centocelle è tratteggiata da vie come via dei Castani e piazza dei Mirti, che hanno ospitato importanti iniziative sociali e culturali, come la costruzione della chiesa di San Felice da Cantalice nel 1935.

Le statistiche scolastiche degli anni ’30 raccontano l’aumento progressivo della popolazione infante, con un numero crescente di alunni iscritti sia alla scuola elementare che a quella materna. Ogni nuovo edificio che sorse nel quartiere accoglieva sempre più famiglie, contribuendo a modificarne il volto. Il mercato rionale e l’emporio Coccia, con il loro scambio vibrante, riflettevano la vita quotidiana e l’identità culturale di Centocelle.

Tuttavia, con il passare degli anni, la trasformazione intorno e all’interno del quartiere ha portato a una discontinuità. Il mercato storicamente frequentato è stato sostituito da nuove strutture e il numero di giovani che frequenta i negozi locali è diminuito. La sfida attuale è mantenere viva la memoria di questo passato, affinché le nuove generazioni possano riconnettersi con le radici del loro quartiere.

L’emporio Coccia oggi

Oggi, l’emporio Coccia rimane un luogo di riferimento per gli abitanti di Centocelle, un negozio che ha saputo resistere ai cambiamenti del tempo e attrarre i clienti che cercano prodotti di qualità e un servizio sincero. Fabio Coccia racconta come il negozio sia cresciuto insieme al quartiere ed esprime un mix di nostalgia e preoccupazione per il futuro della bottega. La presenza di famiglie che si recano a fare la spesa si fa sempre più assottigliata, sostituita da un flusso costante di visitatori che non sempre si spostano con l’intenzione di acquistare.

L’apprensione di Fabio riguarda non solo il futuro del suo negozio, ma anche quello dell’intera comunità, spesso abbandonata in favore di un commercio più anonimo e impersonale. Le parole di Fabio mettono in luce la frustrazione di chi ha visto abbastanza, ma continua a lottare per mantenere viva la tradizione e l’affetto per il proprio territorio.

L’emporio Coccia, quindi, non è solo un’attività commerciale. È un simbolo di una comunità che, in un’epoca di cambiamenti rapidi, cerca di mantenere viva la propria storia e le proprie tradizioni. La sfida ora è comprendere come mantenere vivi questi legami e garantire un futuro per un luogo che è molto più di un semplice negozio.

Ultimo aggiornamento il 4 Dicembre 2024 da Elisabetta Cina

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