Leoncavallo in cerca di nuova sede: il Comune di Milano apre a una possibile soluzione

Leoncavallo in cerca di nuova sede: il Comune di Milano apre a una possibile soluzione

Il centro sociale Leoncavallo di Milano avvia la richiesta per una nuova sede in via San Dionigi, mentre affronta il rischio di sgombero dall’attuale immobile entro il 19 marzo.
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Leoncavallo in cerca di nuova sede: il Comune di Milano apre a una possibile soluzione - Gaeta.it

Il centro sociale Leoncavallo di Milano, storica realtà per la cultura e l’attivismo, ha avviato una procedura formale per ottenere la concessione d’uso di un immobile di proprietà, situato in via San Dionigi. L’iniziativa è stata presentata dall’Associazione Mamme antifasciste, evidenziando un percorso che potrebbe permettere al centro di trovare una nuova sede, legittimando così la sua presenza a Milano. Questa azione arriva in un momento delicato, visto il rischio di sgombero che incombe attualmente sull’immobile di via Watteau, dove il Leoncavallo ha operato per molti anni. La scadenza per un eventuale sgombero è fissata al 19 marzo, rendendo la situazione urgente.

La richiesta di sopralluogo al Comune di Milano

Con la presentazione di una manifestazione di interesse preliminare, il Leoncavallo si è mosso nel quadro legale previsto dalla normativa. L’obiettivo è ottenere un sopralluogo da parte del Comune di Milano, che potrebbe rivelarsi decisivo per l’approvazione della nuova sede. Palazzo Marino ha accolto con favore questa iniziativa, esprimendo l’auspicio che il processo giunga rapidamente alla formulazione di una proposta definitiva. Questo passo rappresenta un tentativo da parte dell’amministrazione comunale di trovare una soluzione che possa rispettare le regole, salvaguardando al contempo la storia e il valore sociale del Leoncavallo, che dalla sua nascita ha fatto parte del tessuto culturale milanese.

Retrospettiva sul Leoncavallo e il rischio di sgombero

Il centro sociale Leoncavallo ha una lunga e articolata storia che inizia negli anni ’90. Nel corso del tempo, ha ospitato una moltitudine di eventi culturali, artistici e sociali, trasformandosi in un punto di riferimento per molte comunità. Tuttavia, la sua esistenza è stata segnata anche da controversie legate alla legalità dei locali occupati. La situazione è ulteriormente complicata da recenti sviluppi legali: lo scorso novembre, il ministero dell’Interno è stato condannato a versare 3 milioni di euro ai proprietari dell’area nel quartiere di Greco, a causa del ritardo nello sgombero delle strutture. Questi eventi sottolineano le tensioni che spesso si creano tra gli spazi occupati e le autorità locali, generando dibattiti su temi di legalità e diritto all’abitazione.

Le prospettive future e le aspettative dell’amministrazione

Il Comune di Milano ha messo in chiaro in una nota che sta cercando un approccio pratico per risolvere la questione del Leoncavallo. L’intento dell’amministrazione è quello di arrivare a una manifestazione di interesse definitiva che possa legalizzare l’esperienza del centro sociale. Questo programma, una volta attuata la proposta, porterà a un procedimento di evidenza pubblica, attraverso il quale verrà gestita l’assegnazione dell’immobile. Rispondere a questa esigenza di legittimazione è considerato fondamentale non solo per il futuro del Leoncavallo, ma anche per il più ampio panorama culturale di Milano, che potrebbe trarre beneficio dalla resilienza e dalla creatività che il centro rappresenta. Il risultato di questa situazione potrebbe quindi segnare un nuovo capitolo per una delle istituzioni più iconiche della città.

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