Il 21 marzo segna la data simbolica dell’equinozio di primavera in molte nazioni, ma in realtà il momento preciso in cui il giorno e la notte si equivalgono varia. Le comuni osservazioni scientifiche stabiliscono che questo straordinario evento astronomico può avvenire tra il 19 e il 21 marzo, influenzato da diversi fattori. Un luogo emblema di questa transizione stagionale è Alleghe, piccolo comune in provincia di Belluno, dove tradizione e scienza si incontrano in un fenomeno affascinante.
Un calendario antico a Alleghe
Gli abitanti di Alleghe, avvolti dalle magnifiche Dolomiti, seguono un’eccezionale rilevanza storica legata al loro territorio. Qui non serve un sofisticato strumento scientifico per determinare l’inizio della primavera. Grazie a una tradizione secolare, gli abitanti hanno sviluppato un’incredibile capacità di osservazione che si riflette nel loro “calendario” naturale. Questo sistema, frutto di conoscenze empiricamente accumulate nel corso degli anni, si basa su fenomeni che accadono in modo preciso e ripetitivo, in particolare in relazione alla posizione del Monte Civetta.
Monte Civetta e il fenomeno del “diamante”
Il Monte Civetta, con le sue due torri di Alleghe e Valgrande, è ben più che una semplice montagna. Essa funge da osservatorio naturale in cui il sole fa capolino, illuminando la valle in un preciso istante dell’anno. Questo fenomeno è descritto localmente come il “diamante” e avviene solo per due mattine consecutive, a seconda delle condizioni meteorologiche. Quest’anno, l’eclissi di luce è avvenuta intorno alle 8:40, quando i raggi solari hanno trovato il loro passaggio attraverso una fessura, creando un’atmosfera magica. Per gli astrofili, questo evento è avvenuto circa 2 ore e 45 minuti prima del vero equinozio, segnando simbolicamente l’inizio della primavera 2025.
Tradizione, agricoltura e l’attesa della nuova stagione
Le osservazioni locali, come quelle di Alleghe, non sono un fenomeno isolato. Esse rappresentano un legame forte tra tradizione e modernità , dove le conoscenze agricole si fondono con l’astrologia. Con molte famiglie che praticano l’agricoltura da generazioni, la scienza ha spesso avuto bisogno di fare i conti con la saggezza popolare. Patrimoni come questi trovano valore nelle piccole comunità , dove le celebrazioni del ciclo delle stagioni sono ancorate a pratiche quotidiane, come la semina e il raccolto. L’importanza di segnare i cambi di stagione non si limita solamente all’estetica, ma influisce interamente sul modo di vivere dei contadini.
Il risveglio della Tofana di Rozes
La primavera porta con sé non solo i fenomeni astronomici ma anche i segni evidenti della natura in cambiamento. Un altro segnale è rappresentato dalla cascata della Tofana di Rozes. Situata a 3.225 metri, il getto d’acqua rappresenta un altro evento atteso dalla popolazione. Inizialmente visibile da Cortina d’Ampezzo, la cascata segna il termine del disgelo e l’inizio del periodo delle piogge. Anche se questo fenomeno non ha collegamenti diretti con l’astronomia, ha sicuramente un forte legame con le dinamiche climatologiche. Negli ultimi anni, si è notato un costante anticipo nel disgelo della cascata, evidenziando i segnali del cambiamento climatico, a cui anche le aree montane non possono sfuggire.
L’arrivo della primavera, quindi, non è solo l’inizio di una nuova stagione, ma un momento di riflessione sulla connessione tra natura e cultura, dove scienza e tradizione continuano a coesistere nel cuore delle comunità alpine.