Una lettera urgente è giunta nelle mani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, della premier Giorgia Meloni e del ministro della Giustizia Carlo Nordio. La richiesta espressa riguarda la famiglia Mollicone, in particolar modo Consuelo, la sorella di Serena. La questione verte sulla decisione dei giudici di secondo grado di imporre alla famiglia di Serena Mollicone di coprire le spese legali, nonostante l’assoluzione degli imputati nel processo riguardante l’omicidio di Serena nel lontano 2001.
La protesta di Bianca Maria Ferrante
Bianca Maria Ferrante, intima amica di Guglielmo Mollicone, padre della giovane vittima di Arce, ha scritto la commovente lettera in seguito alla sentenza che ha sconvolto la famiglia Mollicone. Ferrante esprime profonda indignazione per l’esito del ricorso in Appello, che ha riconfermato l’innocenza degli imputati ma ha inflitto alla famiglia il peso delle spese legali.
La situazione di Consuelo Mollicone
Consuelo Mollicone, giovane donna orfana di entrambi i genitori e con una tragica storia alle spalle, si trova ora ad affrontare l’ingiusta richiesta economica del sistema giudiziario. La sorella di Serena, vittima di un efferato omicidio ancora senza colpevole, è stata designata a coprire le spese processuali, scelta che ha suscitato un’ondata di reazioni indignate e di solidarietà.
La richiesta di giustizia e compassione
Ferrante non esita a sottolineare la gravità della situazione: una famiglia dimezzata dalla violenza e dal dolore, costretta a far fronte a spese legali ingiuste in un contesto di sofferenza continua. La questione sollevata nella lettera è chiara: come può una famiglia così provata e segnata da una tragedia irrisolta essere costretta a sostenere queste spese? La richiesta di giustizia e compassione emerge con forza, sottolineando la necessità di un ripensamento da parte delle istituzioni coinvolte.
Una voce che chiede ascolto
Il grido di dolore e di protesta di Bianca Maria Ferrante, in rappresentanza di una comunità che non intende accettare un’ingiustizia così palese, si leva forte e chiaro. La lettera inviata a figure istituzionali di rilievo mira a portare alla luce una situazione intollerabile, che mette in discussione non solo la decisione giudiziaria, ma anche i valori di equità e umanità su cui dovrebbe fondarsi il sistema legale. La speranza è che questa voce trovi ascolto e porti a una rapida revisione di una decisione che appare profondamente ingiusta e priva di senso nel contesto doloroso in cui si inserisce.