L'Europa cambia rotta sul settore automotive: nuove misure e opportunità per le imprese italiane

L’Europa cambia rotta sul settore automotive: nuove misure e opportunità per le imprese italiane

L’Europa rivede la sua strategia per il settore automotive, introducendo incentivi per la produzione di batterie e semplificando le normative, con l’obiettivo di sostenere la competitività delle aziende locali.
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L'Europa cambia rotta sul settore automotive: nuove misure e opportunità per le imprese italiane - Gaeta.it

L’Europa compie un passo indietro rispetto alle posizioni ideologiche adottate finora, dando segnali di una crescente apertura verso il settore automotive. Questa notizia, sebbene timida, è accolta con un certo ottimismo da parte degli esponenti del FVG, in particolare dall’assessore alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini. Durante un incontro con il direttore del ministero Imprese e Made in Italy, Paolo Casalino, sono state discusse le nuove misure previste nel Piano europeo, atteso il 5 marzo, con l’obiettivo di sostenere la produzione di batterie e ottimizzare le catene di rifornimento all’interno del continente.

Nuove misure per il settore automotive europeo

Le recenti dichiarazioni di Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, indicano una chiara intenzione di rivedere la strategia attuale. Tra le novità annunciate vi sono più incentivi e semplificazioni per la fabbricazione di batterie, elementi cruciali per ridurre la dipendenza da fornitori esterni e rafforzare l’industria europea. Un altro punto di discussione riguarda la deroga sui target di riduzione delle emissioni di CO2, considerata necessaria per sostenere la transizione del settore.

Bini ha espresso il suo appoggio alla posizione del ministro Urso, evidenziando l’urgenza di allentare le normative stringenti che risultano penalizzanti per le aziende. La richiesta è quella di adottare maggiore flessibilità e una neutralità tecnologica, al fine di preservare non solo il comparto automotive, ma anche l’intera filiera. Il FVG si distingue per la presenza di attori significativi in questo contesto, rendendo ancora più rilevanti le misure in fase di discussione.

Opportunità di crescita e dialogo con le regioni

L’incontro tra Bini e Casalino ha permesso di esaminare più a fondo le possibilità offerte dalla Legge quadro sul Made in Italy, dando spazio anche al Piano Transizione 5.0. Casalino ha sottolineato l’importanza di un dialogo diretto con le Regioni, per raccogliere esigenze e pianificare sviluppi concreti. In particolare, settori come l’industria siderurgica, chimica e la decarbonizzazione sono stati citati come aree strategiche di intervento.

Bini ha messo in evidenza la necessità di sostenere le imprese energivore, proponendo misure che vadano oltre le convenzioni ideologiche e favoriscano la competitività a livello europeo. È emersa l’intenzione di semplificare l’accesso agli incentivi, incluse proposte per organizzare webinar e momenti informativi per le aziende.

Focus sul bando Invitalia per Trieste

Un aspetto cruciale trattato durante l’incontro è stato il bando Invitalia da 15 milioni di euro, mirato a supportare l’area di crisi industriale complessa di Trieste. Bini ha ribadito l’importanza di un dialogo costante tra il Ministero e la Regione, evidenziando la necessità di rendere le procedure meno burocratiche e complesse. Solo attraverso un bando semplificato sarà possibile utilizzare efficacemente queste risorse, garantendo risultati tangibili per il territorio.

La speranza è che queste misure rappresentino non solo un cambiamento di rotta, ma anche l’inizio di una nuova fase di crescita e sviluppo per il settore automotive europeo e italiano, favorendo un ambiente più competitivo e favorevole alle aziende locali.

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