Negli ultimi tempi, l’Ambasciata degli Stati Uniti a Washington ha avviato un contatto con Unaitalia, l’Unione Nazionale Filiere Agroalimentari delle Carni e delle Uova, per valutare la possibilità di esportare uova italiane negli Stati Uniti. Questa iniziativa si inserisce in un contesto di carenza di uova negli USA, causata da un’influenza aviaria che ha fatto lievitare i prezzi. La richiesta, di natura esplorativa e conoscitiva, ha suscitato l’attenzione del settore avicolo italiano, che si trova a dover bilanciare l’offerta e la domanda interna.
La richiesta esplorativa dell’Ambasciata
L’associazione Unaitalia ha precisato che la comunicazione ricevuta dall’Ambasciata è puramente informativa e non vincolante. Questa richiesta si inserisce in una relazione di collaborazione già consolidata tra le due istituzioni, proprio come avviene con altre associazioni e realtà economiche. In questo contesto, Unaitalia ha evidenziato come le aziende avicole italiane, responsabili di circa il 30% della produzione totale nazionale di uova, non siano in grado di soddisfare attualmente la domanda estera. La situazione di insufficiente capacità di esportazione è legata al fatto che l’Italia, nonostante la propria produzione, è in gran parte autosufficiente, con circa il 97% delle uova prodotte destinate al mercato interno.
Con l’avvicinarsi della Pasqua, il periodo di maggiore domanda per le uova in Italia, l’associazione ha sottolineato l’importanza di rispondere alle esigenze del mercato nazionale piuttosto che a quello estero. Questo implica una certa difficoltà nel marginare opportunità di export, dato che il fabbisogno interno già si presenta piuttosto sostenuto.
L’andamento del mercato delle uova in Italia
Secondo le stime fornite da Unaitalia, la produzione di uova in Italia nel 2024 ha raggiunto circa 12,9 miliardi di unità, registrando un incremento del 3% rispetto all’anno precedente. Questo aumento della produzione è accompagnato anche da una crescita nei consumi, che ha toccato un +3,1%, corrispondente a circa 220 uova pro capite all’anno. Il mercato italiano si caratterizza per un consumo predominante da parte delle famiglie, che assorbono circa il 68% della produzione totale. Questo evidenzia come le dinamiche dell’approvvigionamento e della domanda territoriale siano fortemente influenzate dai consumi domestici.
Il restante 32% della produzione viene destinato all’industria alimentare e all’artigianato, con applicazioni in vari settori, come la pastificazione e la produzione di dolci. La filiera delle uova riveste una significativa importanza non solo a livello nazionale, ma anche in ambito europeo. Infatti, l’Italia si colloca come il quarto produttore di uova nell’Unione Europea, seguendo a ruota Francia, Germania e Spagna. Questa posizione strategica è stata mantenuta dal 2020, evidenziando la solidità della filiera italiana nel contesto europeo.
La gestione della produzione e dell’import-export delle uova rappresenta dunque un tema di rilevanza non indifferente, in particolare se si considera l’impatto delle oscillazioni di mercato e delle necessità di approvvigionamento a lungo termine. In questo contesto, Unaitalia continua a monitorare attentamente la situazione, valutando eventuali opportunità future in un mercato in continua evoluzione.