liberata un'aquila reale ferita a san nazario, torna a volare dopo due mesi di cure nel vicentino

liberata un’aquila reale ferita a san nazario, torna a volare dopo due mesi di cure nel vicentino

Un’aquila reale ferita a San Nazario di Valbrenta è stata curata per due mesi al Centro Recupero Rapaci di Fimon e oggi liberata nelle montagne tra Marostica e Lusiana-Conco, con il supporto della polizia provinciale.
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Un’aquila reale ferita a San Nazario di Valbrenta è stata curata per due mesi al Centro Recupero Rapaci di Fimon e oggi è stata liberata con successo nelle montagne tra Marostica e Lusiana-Conco. - Gaeta.it

Un’aquila reale è stata rilasciata oggi nelle montagne del vicentino, dopo essere stata soccorsa in condizioni di salute precarie. L’animale era stato trovato ferito in un giardino di San Nazario di Valbrenta alla fine di febbraio e ha trascorso due mesi sotto cure specializzate prima di recuperare le sue forze. L’episodio ha coinvolto esperti locali e agenti delle forze dell’ordine in una operazione di salvataggio e tutela della fauna selvatica della zona.

l’aquila reale trovata ferita a san nazario di valbrenta

Il 26 febbraio scorso un’aquila reale, maschio adulto, è stata rinvenuta ferita in un giardino a San Nazario di Valbrenta, una piccola località della provincia di Vicenza. Il rapace, sceso a caccia di pollame, ha subito un incidente che gli ha impedito di riprendere il volo. I residenti che l’hanno notato a terra hanno immediatamente allertato la polizia provinciale di Vicenza. Gli agenti sono intervenuti e hanno recuperato l’animale, affidandolo ad Alberto Fagan, esperto di rapaci e gestore del Centro Recupero Rapaci di Fimon.

L’aquila non era in grado di muoversi autonomamente né di uscire dal giardino. Le condizioni del rapace hanno richiesto cure specifiche per affrontare le ferite, la riabilitazione e la graduale ripresa delle funzioni motorie. Il centro di Fimon, noto per la sua esperienza nel trattare gli uccelli di preda feriti, ha messo a disposizione le proprie strutture per consentire all’aquila di recuperare in sicurezza.

il percorso di guarigione e la cura dell’aquila al centro recupero rapaci di fimon

Durante i due mesi seguiti al recupero, l’aquila reale ha ricevuto le attenzioni necessarie per riacquistare forza e prepararsi al ritorno in natura. Alberto Fagan ha monitorato l’animale con attenzione, intervenendo sia sulle ferite che sullo stato generale per evitarne lo stress. L’obiettivo principale del centro era consentire al rapace di tornare a volare e cacciare come prima dell’infortunio.

Le sedute di cura includevano trattamenti fisioterapici, somministrazione di medicine specifiche e un graduale aumento di esercizi per rinforzare le ali. L’aquila reale è pur sempre un animale selvatico, e pertanto ogni passaggio nella rieducazione al volo è stato calibrato per rispettare il suo istinto naturale. Durante la convalescenza, l’animale ha potuto familiarizzare nuovamente con gli spazi aperti ma sempre sotto stretta sorveglianza.

A conferma della buona riuscita del progetto di recupero, oggi l’aquila si è dimostrata pronta per il rilascio, mostrando un comportamento solido e reattivo sulla zona di liberazione. Lo sforzo degli operatori e la collaborazione della polizia provinciale hanno fatto sì che il rapace potesse superare la crisi ed essere restituito al suo habitat originario.

la liberazione dell’aquila reale tra marostica e lusiana-conco

La liberazione è avvenuta in località Tortima, un’area montuosa ai confini tra Marostica e Lusiana-Conco, spazi ideali per un rapace di grandi dimensioni come l’aquila reale. Al momento del rilascio l’animale è uscito dalla gabbia con calma, ha scandagliato l’orizzonte per alcuni istanti, poi si è sollevato nel cielo con le ali spiegate, confermando di aver ripreso la forza necessaria per volare in autonomia.

La zona scelta ricade nei pressi dell’area di Rubbio, conosciuta per essere un territorio di caccia ricco di prede naturali. Questo dettaglio è cruciale per assicurare all’aquila un ambiente dove procurarsi cibo e continuare il suo ciclo di vita senza rischi eccessivi. Alberto Fagan ha sottolineato che, nonostante la guarigione, il rapace rimane fragile nei primi giorni dopo la liberazione e sarà oggetto di osservazione per garantire la sua sicurezza.

All’evento hanno partecipato anche rappresentanti istituzionali, tra cui Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio Regionale del Veneto, che ha voluto testimoniare l’importanza della tutela della fauna locale. La presenza di figure pubbliche evidenzia l’attenzione verso il recupero di specie protette come l’aquila reale, simbolo di biodiversità e ricchezza naturale del territorio veneto.

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