Il Ministero dell’Istruzione ha confermato che il progetto del liceo del Made in Italy procederà nonostante le incertezze legate al parere del Consiglio di Stato. Adolfo Urso, Ministro per le Imprese e il Made in Italy, ha rassicurato i genitori e gli studenti che i primi corsi sono già avviati e che questo sarà un anno pilota per sperimentare efficacemente il nuovo programma formativo.
Il Ministero dell’Istruzione è chiaro: nessuno stop
In una nota rilasciata dal Ministero dell’Istruzione, si chiarisce che non esiste alcuna sospensione o fermo nel processo di attuazione del liceo del Made in Italy. La notizia, circolata via stampa e su siti web di rilevo, viene definita “allarmistica e senza fondamento”. Il Ministero sottolinea che il parere del Consiglio di Stato è interlocutorio e non definitivo. La comunicazione enfatizza anche che, nella giornata precedente, è giunto un parere favorevole dalla Conferenza Stato-Regioni, il quale supporta la prosecuzione del progetto.
Un elemento significativo evidenziato nel comunicato ministeriale è la mancanza di osservazioni rilevanti da parte del Consiglio di Stato, il che implica un percorso delineato e non ostacolato. Il Ministero, nel suo intervento, invita tutti a condurre un’attenta verifica prima di diffondere notizie che possano generare confusione e preoccupazione tra le famiglie e le istituzioni scolastiche.
Il Consiglio di Stato e i suoi rilievi
Il parere sospeso del Consiglio di Stato, depositato il 9 settembre, esprime alcune perplessità legate al percorso di attuazione del liceo del Made in Italy. I giudici hanno evidenziato che il Ministero non ha fornito il preventivo parere della Conferenza Unificata, un’assenza che può influire notevolmente sulla valutazione complessiva della proposta normativa. Inoltre, gli esperti hanno criticato alcune formulazioni specifiche all’interno della bozza del nuovo regolamento.
Un aspetto criticato è l’ordine delle parole nell’articolo 2, suggerendo di riformulare il messaggio in relazione a “approfondire e sviluppare”, affinché l’accento sia maggiormente posto sullo sviluppo delle competenze prima dell’approfondimento. Ulteriori riserve riguardano anche la definizione di “supporto al potenziamento e all’ampliamento dell’offerta formativa”, quest’ultima espressione è apparsa ambigua e meritevole di chiarimenti. La questione del CLIL è stata un’altra fonte di preoccupazione, poiché il carico orario di insegnamento in lingua straniera implica la necessità di un’adeguata formazione di un significativo numero di docenti.
Il programma pilota del liceo del Made in Italy
Adolfo Urso ha ribadito l’impegno del ministero per la continuazione del liceo del Made in Italy, sottolineando che i corsi sono già iniziati. Il Ministro ha parlato di un “lavoro straordinario” realizzato in Italia in un lasso di tempo piuttosto breve per avviare un’iniziativa formativa di elevata importanza. La fase attuale è definita come anno pilota, dove si testeranno i metodi e le pratiche didattiche.
“Il piano triennale per il futuro” è all’orizzonte, e Urso è fiducioso che, con il supporto di tutte le istituzioni coinvolte, vi sarà un incremento nella quantità di licei attivati. Egli sottolinea che questo offre un’opportunità significativa per i giovani, permettendo loro di accedere a un’offerta formativa che celebra le eccellenze italiane e il patrimonio culturale e imprenditoriale del Paese. Il monitoraggio e l’analisi dei risultati di questo programma sperimentale sono essenziali per sviluppare un modello educativo efficiente e attrattivo per le nuove generazioni.