La recente notizia riguardante il giornalista pontino Lidano Grassucci, incluso in una lista di proscrizione stilata dal Nuovo Partito Comunista Italiano, ha suscitato l’immediata reazione della politica locale e della società civile. Questo avvenimento, che ha scosso la comunità di Latina, permette di riflettere sulle tematiche legate alla libertà di espressione e all’antisemitismo in Italia.
Chi è Lidano Grassucci
Un professionista attivo e impegnato
Lidano Grassucci è un giornalista originario di Sezze e attualmente residente a Latina. È noto per il suo ruolo di fondatore e presidente di “La scelta per Davide,” un’associazione attiva nella promozione di iniziative a sostegno di Israele dal 2024. Inoltre, dal 2019 è anche fondatore e direttore responsabile del giornale online “Fatto a Latina.” La sua carriera si distingue per l’impegno nella divulgazione di informazioni relative a questioni politiche e culturali, con particolare attenzione agli eventi che caratterizzano non solo la sua città, ma anche il contesto internazionale.
La decisione di essere attivamente coinvolto nella difesa della comunità ebraica ha portato Grassucci ad essere coinvolto in polemiche e dibattiti, spesso accesi, sui temi della libertà di espressione e dei diritti umani. La sua posizione ha certamente attirato attenzioni, sia positive che negative, influenzando non solo il suo lavoro ma anche le sue relazioni con altri professionisti del settore.
Il caso della lista di proscrizione
Lo scandalo ha preso piede quando un comunicato del Nuovo Partito Comunista Italiano ha lanciato una campagna contro diversi esponenti politici, giornalisti e imprenditori, additandoli come “sostenitori di Israele.” Grassucci è stato uno dei nomi inclusi in questa lista, la quale è stata subito criticata da diversi esponenti della politica locale. I membri delle istituzioni e della società civile si sono mobilitati per esprimere solidarietà al giornalista pontino, convinti che questo atto costituisca un attacco diretto alla libertà di espressione.
La reazione della politica locale
Solidarietà da parte del Partito Democratico
Il Partito Democratico di Latina ha prontamente espresso la propria solidarietà a Grassucci attraverso le parole del segretario Marceo Cepollaro. Il PD condanna fermamente la lista di proscrizione, etichettandola come un atto di antisemitismo e un grave attacco alla libertà di opinione. Cepollaro ha sottolineato la necessità di unità tra le forze politiche per affrontare e combattere episodi di antisemitismo, richiedendo che il Ministero dell’Interno agisca tempestivamente per identificare e perseguire i responsabili.
Questo appello ha trovato eco anche a livello nazionale, con il PD che ha già annunciato l’intenzione di presentare un’interrogazione parlamentare per chiedere protezione per le persone coinvolte in questa vicenda.
La posizione del sindaco di Latina
Anche il sindaco di Latina, Matilde Celentano, ha esternato la sua solidarietà a Grassucci, definendo la bislacca campagna diffamatoria come un attacco alla democrazia e alla libertà di pensiero. Celentano ha evidenziato che la lista di proscrizione non rappresenta solo un affronto personale verso Grassucci, ma va vista come un attacco sistemico contro la libertà di espressione, una conquista fondamentale che non può essere compromessa.
La sindaca ha inoltre invitato a riflettere sulla necessità di difendere i valori democratici e sul ruolo cruciale che la società civile deve avere in questo processo, incoraggiando una maggiore coesione tra i cittadini.
Una risposta collettiva all’intolleranza
L’allerta dei leader locali
Il senatore Nicola Calandrini, presidente della Commissione Bilancio, ha espresso una condanna simile per l’operato del Nuovo Partito Comunista Italiano. Ha descritto la pubblicazione della lista come un passo indietro nel dibattito politico, che ignora il principio di confronto costruttivo. Calandrini ha richiamato l’attenzione sulla necessità di riportare la discussione pubblica su un piano di rispetto e dialogo, lontano dai toni aggressivi che stanno saturando la scena politica.
Queste dichiarazioni, oltre a rappresentare la voce di un singolo politico, costituiscono un segnale forte dell’intenzione di molte istituzioni locali a difendere la libertà di espressione e a contrastare fenomeni di intolleranza. La crescente mobilitazione sociale e politica contro simili atti di antisemitismo rappresenta una risposta da parte della comunità, pronta a sostenere i suoi membri contro ogni forma di discriminazione.
A fronte di questi eventi, è evidente che la questione della libertà di opinione rimane centrale nel dibattito pubblico, richiedendo attenzione e azioni concrete da parte sia delle istituzioni sia della società civile. La situazione di Lidano Grassucci serve così da catalizzatore per una riflessione più ampia sulla necessità di difendere i diritti umani e di condannare qualsiasi forma di odio che possa minacciare la coesione sociale.
Ultimo aggiornamento il 24 Agosto 2024 da Laura Rossi