Lieve scossa di terremoto nella notte a Pozzuoli e Campi Flegrei: ecco i dettagli sull’evento

Due scosse di terremoto a Pozzuoli e nei Campi Flegrei, con magnitudo 1.0 e 1.6, monitorate dagli esperti in un contesto di attività sismica costante ma senza segnali di allerta vulcanica imminente.
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Lieve scossa di terremoto nella notte a Pozzuoli e Campi Flegrei: ecco i dettagli sull'evento - Gaeta.it

Nella notte tra il 20 e il 21 ottobre, Pozzuoli e l’area dei Campi Flegrei hanno registrato due scosse di terremoto che hanno destato attenzione tra gli abitanti e gli esperti. Gli eventi sismici, caratterizzati da una magnitudo non eccessiva, si inseriscono in un contesto di attività sismica che primariamente interessa questa zona vulcanica nota per il suo dinamismo geologico. Le autorità competenti continuano a monitorare la situazione per garantire la sicurezza della popolazione.

Dettagli delle scosse sismiche

La prima scossa è stata registrata alle 3:02, con una magnitudo di 1.0, seguita poco dopo da un secondo evento, avvenuto alle 3:06, che ha raggiunto una magnitudo di 1.6. Entrambi i terremoti hanno avuto il loro epicentro situato in VIA VECCHIA SAN GENNARO, a una profondità di circa 1,6 chilometri. Queste scosse, sebbene di lieve entità, sono seguite con attenzione dagli esperti dell’Osservatorio Vesuviano e dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia , che da settimane monitorano attivamente la zona dei Campi Flegrei, segnalando un totale di 28 eventi simili nelle ultime settimane.

Un’attività sismica di bassa e media intensità è tipica per l’area flegrea, la quale presenta un’elevata accettabilità di movimenti terrestri. La popolazione locale è abituata a questi fenomeni, anche se ogni nuovo evento genera sempre una certa preoccupazione, sottolineando l’importanza del monitoraggio in tempo reale dei dati sismici.

Monitoraggio dell’attività vulcanica

La situazione negli ultimi mesi ha mostrato un rallentamento interessante nel sollevamento del suolo. A partire dal mese di agosto, la velocità media di sollevamento riscontrata nella zona del RIONE TERRA è scesa a circa 10 mm al mese, un cambiamento significativo rispetto ai valori precedenti. Da gennaio 2023, il suolo dell’area è aumentato di circa 15 cm; effetti certamente rilevanti, considerando la storia geologica e vulcanica di questa regione.

Questi dati sono ora oggetto di analisi da parte dei ricercatori, i quali stanno approfondendo le possibili causative di questo rallentamento. La diminuzione dell’attività di sollevamento del suolo può indicare cambiamenti nei processi geologici sottostanti, ma per ora non ci sono segni immediati di un’azione vulcanica in escalation.

Parametri geochimici e attività fumarolica

L’osservazione dei parametri geochimici nell’area crustale dei Campi Flegrei continua, con risultati tranquillizzanti per quanto riguarda l’attività vulcanica. Presso i pisciarelli, dove una fumarola è attiva, i sensori di temperatura segnalano costantemente valori intorno ai 95°C. Questi valori indicano la presenza di fluidi fumarolici in condensa, segno che non ci sono variazioni significative nel comportamento termico dell’area e che l’attività vulcanica non sta mostrando segnali di aumentata intensità o di imminente eruzione.

Gli esperti rassicurano la popolazione sulla stabilità della situazione, avvertendo che per ora non ci sono elementi preoccupanti che richiedano interventi di emergenza. Le informazioni vengono continuamente aggiornate, supportando l’importanza della comunicazione efficace tra enti di monitoraggio e residenti.

Ultimo aggiornamento il 25 Settembre 2024 da Sofia Greco

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