La Liguria sta affrontando un periodo di sfide economiche, con numerose aziende che si trovano in una posizione fragile rispetto al commercio estero. Un recente rapporto dell’Istat presenta dati significativi sulla situazione delle imprese liguri, rivelando che 468 aziende sono vulnerabili all’export e 317 all’import. Questa vulnerabilità viene descritta come un indicatore di fragilità di fronte alle forze del mercato internazionale, in un contesto caratterizzato da eventi economico-geopolitici incerti.
La vulnerabilità delle aziende liguri all’export
Nel 2022, le aziende liguri indicate come vulnerabili all’export impiegavano un totale di 5.865 lavoratori, corrispondenti all’1,3% della forza lavoro regionale. Questi dati sono stati presentati dal presidente dell’Istat, Francesco Maria Chelli, in un incontro tenutosi presso la Camera di Commercio di Genova. Rispetto alla media nazionale, che si attesta al 2,3%, la Liguria mostra una percentuale più bassa di addetti occupati in aziende vulnerabili all’export. La situazione di crisi ha reso l’export ligure particolarmente vulnerabile, rappresentando il 18,8% dell’export totale della regione, un dato superiore alla media nazionale del 16,4%.
Questa vulnerabilità si manifesta non solo nel numero di aziende a rischio, ma anche nel volume di fatturato, che per le aziende considerate vulnerabili all’export corrisponde all’1,2% del totale per il mercato ligure. Tali indicazioni suggeriscono che il mercato ligure sta affrontando difficoltà significative nel competere sui mercati esteri, costringendo le aziende a ripensare le loro strategie di vendita e di approvvigionamento.
Il peso dell’import sul mercato ligure
Per quanto riguarda, invece, le aziende vulnerabili all’import, il numero di occupati sale a 10.908, corrispondente al 2,3% della forza lavoro ligure. Qui, la percentuale è in linea con la media nazionale, che si attesta al 2,2%. Nel 2022, queste aziende hanno registrato un’import totale di 1,9 miliardi, una cifra importante che contribuisce alla dinamica del mercato ligure, ma che solleva interrogativi sulla sostenibilità e sulla salute economica a lungo termine di questi soggetti.
In termini di import totale, le aziende liguri hanno importato un totale di 12,4 miliardi, a fronte di un’accurata analisi delle tendenze del mercato. L’import vulnerabile ammonta al 15,8% dell’import totale della regione, ben lontano dalla media nazionale del 23,8%. Questi dati evidenziano come le aziende lombarde, sebbene rappresentino una fetta significativa del mercato, non riescano a competere con la media nazionale in termini di volume d’import. La questione della vulnerabilità emerge quindi non solo come un problema di competitività, ma anche come un’indicazione della fragilità del sistema produttivo ligure.
Andamenti recenti delle esportazioni
L’Istat riporta che nel 2024 la Liguria ha registrato esportazioni per 8 miliardi e 49 milioni di euro, segnando un calo significativo del 24,1% rispetto all’anno precedente. Questo ribasso ha spinto il valore delle esportazioni ai livelli del 2021, dopo un periodo caratterizzato da numeri decisamente più alti nel 2022 e 2023, durante i quali le esportazioni avevano superato i 10,5 miliardi di euro. La diminuzione delle esportazioni verso gli Stati Uniti, in particolare, ha contribuito a questa flessione, poiché gran parte delle vendite di mezzi di navigazione marittima, una voce forte del commercio ligure, ha subito un rallentamento.
Il 2023 è stato un anno atipico per l’export ligure, da cui ora si sta tornando verso una situazione di normalità, evidenziando come il mercato reagisca a fattori esterni. Analizzando le performance delle aziende vulnerabili all’export nel 2022, si nota che queste aziende hanno esportato beni per un valore totale di 1,5 miliardi, mentre tutte le aziende liguri nel complesso hanno registrato esportazioni per 8,1 miliardi.
Conclusioni sul futuro del mercato ligure
Con i dati emersi dal rapporto dell’Istat, è evidente che le aziende liguri stanno affrontando notevoli sfide per rimanere competitive nel panorama economico attuale. Queste difficoltà devono spingere gli imprenditori e le istituzioni a riflettere sulle strategie da attuare per migliorare la resilienza e la capacità di adattamento ai cambiamenti del mercato internazionale, sia per l’export che per l’import, fondamentali per lo sviluppo futuro dell’economia ligure.