Liliana Segre e il fascismo: una voce che resiste nel tempo, stasera su Rai3

Liliana Segre e il fascismo: una voce che resiste nel tempo, stasera su Rai3

Stasera su Rai3, Liliana Segre riflette sulla memoria storica e le insidie del fascismo in un’intervista che celebra il suo 94esimo compleanno, sottolineando l’importanza dell’uguaglianza e della democrazia.
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Liliana Segre e il fascismo: una voce che resiste nel tempo, stasera su Rai3 - Gaeta.it

Stasera, alle 20.40 su Rai3, la terza stagione del programma “Il cavallo e la torre” prende vita con un’intervista alla senatrice a vita Liliana Segre. L’occasione è particolare: Segre, simbolo di resistenza e memoria, si avvicina al suo 94esimo compleanno e offre una riflessione che travalica il tempo, toccando tematiche molto attuali riguardanti i valori dell’italianità e le insidie della nostalgia verso il passato. La senatrice condivide il suo pensiero sulla persistenza di certe ideologie e sul ruolo dell’etica morale nella politica italiana.

Le radici del fascismo e il sentimento nostalgico

Nel corso dell’intervista, Segre espone un’analisi profonda sul fascismo, affermando che questa ideologia, pur avendo ufficialmente cessato di esistere, non è mai morta nel cuore di alcuni italiani. La senatrice a vita dichiara esplicitamente che molte persone rimpiangono il fascismo per il presunto senso di importanza e identità che esso forniva. “Certe simpatie non si sono mai spente,” afferma, esprimendo preoccupazione per il revival di frasi e detti che evocano tempi oscuri della storia italiana.

In questo contesto, Segre porta alla luce la pericolosità di tali sentimenti, sottolineando che dichiarazioni come “quando si stava peggio si stava meglio” non sono frasi innocue, bensì manifestazioni di una nostalgia che possono condurre a derive pericolose. Queste affermazioni, secondo la senatrice, vanno a mettere in pericolo i principi fondamentali su cui è costruita la nostra società democratica e costituzionale.

La sua riflessione si allarga anche all’impegno civico e alla necessità di preservare la memoria storica. Segre ricorda che coloro che hanno vissuto la Resistenza conoscono il valore della libertà e della democrazia e, pertanto, sentono il dovere di vigilare affinché gli errori del passato non vengano ripetuti. La senatrice invita a una maggiore attenzione e responsabilità da parte di tutti, affinché i giovani possano comprendere il significato di questi eventi storici e le sue implicazioni nel presente.

Le sfide della Costituzione e il ruolo della politica

Uno degli aspetti che Segre considera imprescindibile è la salvaguardia dell’articolo 3 della Costituzione italiana. Questo articolo rappresenta un pilastro fondamentale in merito ai diritti e ai doveri dei cittadini, promuovendo l’uguaglianza e la dignità di tutti. In merito a possibili modifiche a questo documento, la senatrice esprime una forte opposizione, adottando una posizione incrollabile in difesa di quell’ordito morale che i padri costituenti hanno saputo costruire dopo anni di conflitti e sofferenze.

“Innamorata come sono dell’articolo 3 della Costituzione,” afferma Segre, “ogni volta che ho sentito la volontà di cambiare questo o quello, mi sono sentita in pericolo.” Le sue parole evocano una riflessione critica sulla struttura del potere politico in Italia, ove l’idea di un personaggio che possa primeggiare sugli altri è vista come una minaccia per l’equilibrio democratico.

Con una passione palpabile, Segre sottolinea come la sua battaglia non sia solo per un’ideologia ma per un principio etico che deve reggere la società. La centralità dell’uguaglianza e dei diritti, in un contesto politico in evoluzione, diventa la sua ragione di vita, conducendola a schierarsi apertamente contro qualsiasi tentativo di centralizzare il potere in una figura singola.

L’intervista di Marco Damilano mette in luce non soltanto le sue convinzioni personali, ma la responsabilità di tutti nel mantenere viva la memoria storica. Il messaggio è chiaro: tornare indietro non è un’alternativa percorribile per il benessere del nostro Paese. La senatrice Segre rappresenta, quindi, un monito costante in un’epoca in cui le ideologie sembrano tornare sulla scena.

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