L'immigrazione e la crisi demografica in Italia: opportunità e sfide nel mercato del lavoro

L’immigrazione e la crisi demografica in Italia: opportunità e sfide nel mercato del lavoro

L’Italia affronta un calo demografico e una carenza di lavoratori, mentre il Congresso Fim-Cisl Fvg sottolinea l’importanza di politiche migratorie e formazione per rispondere alle sfide del mercato del lavoro.
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L'immigrazione e la crisi demografica in Italia: opportunità e sfide nel mercato del lavoro - Gaeta.it

L’Italia si trova a fronteggiare un cambiamento demografico significativo, con il calo della popolazione che mette in difficoltà il mercato del lavoro. L’afflusso di nuovi migranti potrebbe alleviare in parte questa situazione, anche se non basta a compensare l’emigrazione di molti giovani verso l’estero. Durante il XIV Congresso Fim-Cisl Fvg, è emersa la necessità di sviluppare nuove forme contrattuali che rispondano alle esigenze attuali dei lavoratori, specialmente dei più giovani. Questi ultimi non cercano solo un buon stipendio, ma anche maggiore libertà di tempo e un migliore accesso ai servizi di welfare. L’evento ha offerto spunti importanti sulle sfide che il paese deve affrontare, tra cui il paradosso di un’Italia che perde talenti e ne accoglie altri per lavori meno qualificati.

Un’analisi del fenomeno migratorio in Friuli Venezia Giulia

La tavola rotonda, condotta dal professor Maurizio Ambrosini, sociologo all’Università di Milano, ha analizzato in dettaglio il fenomeno migratorio in Italia, con particolare attenzione alla regione Friuli Venezia Giulia. Alberto Monticco, segretario della Cisl Fvg, ha segnalato che si prevede una riduzione di 140.000 lavoratori nel mercato dell’occupazione locale nei prossimi anni, nonostante la presenza di 121.000 migranti regolari nella regione. La maggior parte di questi proviene da paesi come la Romania, l’Albania e il Bangladesh. Monticco ha evidenziato che gran parte delle aziende attive in Friuli Venezia Giulia sono piccole, con meno di 50 dipendenti, mentre il 40% della forza lavoro è impiegata in aziende di grandi dimensioni. Le affermazioni di Monticco sottolineano l’importanza di trovare soluzioni per fronteggiare la lenta ma inesorabile carenza di personale.

Obiettivi politiche per un mercato del lavoro che funzioni

L’assessora regionale al Lavoro e Famiglia, Alessia Rosolen, ha delineato i principali obiettivi per la politica locale nel contesto dell’incontro. Primo, mettere in atto politiche per governare le dinamiche migratorie senza subirle. Secondo, implementare politiche industriali che valorizzino il capitale umano attraverso una formazione migliore, anche ripensando il sistema scolastico esistente. Terzo, Rosolen ha posto l’accento sull’importanza di migliorare il sistema di welfare, rendendolo più efficiente e accessibile.

Durante il confronto, è emersa la necessità di unire le forze tra le diverse parti interessate. Questo è stato evidenziato anche dal presidente di Confindustria Alto Adriatico, Michelangelo Agrusti, che si è chiesto perché esista un divario comunicativo tra il Sud e il Nord Italia. Agrusti ha sottolineato che nonostante la disoccupazione nel Meridione si aggiri intorno al 30-35%, molte persone sono qualificate e pronte a lavorare, mentre il Nord ha bisogno di manodopera. Il suo progetto denominato “Italia più corta” punta a migliorare il collegamento tra queste due realtà. Insieme all’assessora Rosolen, Agrusti sta elaborando un piano decennale per affrontare alcuni dei problemi attuali nel mercato del lavoro.

La necessità di un dialogo costante per il futuro

La discussione è stata arricchita dagli interventi di Fabio Bernardini, segretario nazionale Fim-Cisl, che ha insistito sull’importanza di mantenere un dialogo costante tra tutte le parti coinvolte nel mercato del lavoro. Bernardini ha evidenziato che solo attraverso un confronto attivo si possono elaborare soluzioni ai problemi emergenti. Ha anche ricordato che il tasso di natalità in Italia è attualmente sceso all’1,24%, il più basso in Europa, un dato che dovrebbe allarmare e spingere a una riflessione collettiva.

Il congresso ha offerto un’importante occasione di scambio di idee, esponendo chiaramente le sfide che l’Italia sta affrontando e la necessità di una strategia comune per affrontare il futuro del lavoro e della demografia nel paese.

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