Giappone in trattative con gli Stati Uniti: focus sulle tariffe commerciali e sull’industria automobilistica
Il governo giapponese si appresta a trattare con gli Stati Uniti riguardo le attuali misure tariffarie, un argomento di vitale importanza per la sua economia. Oggi, il ministro per la Rivitalizzazione economica, Ryosei Akazawa, è arrivato a Washington per avviare i colloqui con il segretario al Tesoro Usa, Scott Bessent, e il rappresentante per il Commercio, Jamieson Greer. Questi negoziati, frutto di un crescente allarme sulle conseguenze delle misure statunitensi, mirano a delineare un nuovo quadro commerciale.
Nonostante il Giappone venga considerato un alleato stretto degli Stati Uniti, le sue esportazioni non sono state risparmiate dall’aumento delle tariffe doganali impostato dall’amministrazione Trump. L’industria automobilistica nipponica, in particolare, sta fronteggiando un duro colpo, rappresentando il 28,3% delle esportazioni totali verso il mercato statunitense. Secondo le stime delle dogane giapponesi, nel 2024, il Giappone ha esportato oltre 6.000 miliardi di yen in automobili negli Stati Uniti. La recente introduzione di nuovi dazi ha portato l’aliquota sulla importazione di veicoli passeggeri dal 2,5% attuale fino al 27,5%, una misura che potrebbe avere conseguenze devastanti per il settore.
Il comparto automobilistico giapponese è già in difficoltà a causa della contrazione economica. L’intero indotto, che sostiene circa 5,5 milioni di posti di lavoro, è a rischio di una riduzione significativa, se non addirittura di gravi perdite. Le prospettive per l’industria automobilistica giapponese sono peggiorate rispetto a un contesto già sfavorevole. Il peso delle nuove tariffe rischia di mettere ulteriormente in discussione la competitività delle aziende giapponesi.
Dialogo e resistenze nel governo giapponese
Il recente avvio di questi colloqui era stato anticipato da una conversazione telefonica tra il premier giapponese, Shigeru Ishiba, e il presidente Donald Trump. Tuttavia, Ishiba ha dimostrato una certa riluttanza nel fare concessioni immediate. Nonostante la sua predisposizione a dialogare e a trovare una soluzione, ha dichiarato di voler evitare ritorsioni nei confronti degli Stati Uniti, impegnandosi a prendere misure per mitigare l’impatto delle politiche commerciali statunitensi.
In questo contesto, i media locali riportano che un bilancio suppletivo per il presente anno fiscale potrebbe non essere presentato durante l’attuale sessione parlamentare, la Dieta. L’esecutivo giapponese sta valutando di posticipare l’adozione di eventuali misure di sostegno, al fine di monitorare meglio come evolveranno le politiche tariffarie americane. La sessione della Dieta, che dura 150 giorni, è prevista per terminare a fine giugno, salvo proroghe.
Le sfide future per il Giappone
Il futuro del Giappone, alla luce di queste trattative, appare incerto. La dipendenza dalle esportazioni rende la nazione vulnerabile alle decisioni di Washington. Le misure tariffarie non sono solo un ostacolo commerciale, ma possono anche influenzare la stabilità economica di un paese che ha già subito contrazioni significative negli ultimi anni. Le politiche commerciali americane, se non riviste, rischiano di avere ripercussioni a lungo termine sull’intero ecosistema economico giapponese.
La necessità di un accordo che tuteli gli interessi giapponesi è più che mai urgente. Le autorità di Tokyo sono chiamate a trovare un equilibrio tra il dialogo e la protezione dei propri settori strategici. Come si svilupperanno i negoziati e quali saranno le decisioni finali, sarà cruciale non solo per il Giappone, ma anche per le dinamiche commerciali globali.