Il libro “Carabinieri Kaputt!” del giornalista Maurizio Piccirilli è stato presentato a Viterbo in un evento significativo in occasione della Giornata della Memoria. Questa pubblicazione si propone di ricostruire il drammatico periodo della Seconda guerra mondiale che ha interessato oltre 2mila carabinieri italiani, deportati nei campi di concentramento nazisti. L’opera offre uno sguardo profondo su un episodio storico troppo spesso dimenticato, ponendo l’accento sull’importanza del ricordo e del riconoscimento di chi ha subito violenze per il proprio senso del dovere.
Il contesto storico: deportazione dei carabinieri dopo l’armistizio
L’8 settembre 1943 segna un punto di svolta nella storia italiana, coincidente con l’armistizio che porta alla nascita della Repubblica sociale italiana . In questo scenario turbolento, i carabinieri di stanza a Roma si trovano in una situazione difficile. Temendo che queste forze potessero diventare una resistenza contro le truppe tedesche, il regime fascista ordina la loro disarmamento, dando inizio a una serie di arresti. Il 7 ottobre 1943, circa duemila carabinieri vengono arrestati senza pietà dalle Ss e deportati nei campi di sterminio, dove affrontano una realtà straziante.
L’episodio è stato definito “i giorni dell’infamia” non solo per la brutalità della deportazione, ma anche perché evidenzia il tradimento subito da uomini che avevano giurato fedeltà allo Stato. Piccirilli, attraverso testimonianze e ricerche meticolose, ricostruisce la storia di questi uomini, offrendo un tributo alla loro memoria e alla loro determinazione.
La presentazione del libro e il ruolo di Maurizio Piccirilli
La presentazione del libro ha avuto luogo nello Spazio giovani di Viterbo e ha visto la partecipazione di pubblico e autorità . L’evento, organizzato da Arte Cultura Viterbo e Radio Tuscia Events, ha previsto la proiezione di filmati con le testimonianze di alcuni sopravvissuti, rendendo tangibile la tragedia di quei momenti. Maurizio Piccirilli, già noto per il suo operato in ambito di reportage e fotografia, ha condiviso con passione la sua ricerca e le storie che ha raccolto, incoraggiando un ampio dibattito sulla necessità di conoscere e affrontare il passato. La moderazione a cura della giornalista Vanessa Giraldo ha aperto il dialogo con il pubblico, creando un’atmosfera di intensa riflessione.
Un importante contributo è stato dato dal generale in congedo Tullio Del Sette, ex comandante generale dell’Arma, che ha narrato le esperienze di suo padre, carabiniere deportato. Le sue parole hanno aggiunto un tocco personale all’evento, testimoniando l’eredità di chi ha vissuto quegli eventi drammatici e il valore del ricordo per le generazioni future.
La memoria come strumento di educazione e riflessione
Il libro di Piccirilli non si limita a raccontare la deportazione, ma invita anche a una riflessione profonda sull’importanza della memoria storica. Gli organizzatori dell’evento hanno sottolineato il bisogno di mantenere viva la memoria di coloro che hanno perso la vita per il loro impegno morale e la loro fedeltà allo Stato, evidenziando come la storia possa servir da lezione. La deportazione dei carabinieri rappresenta un capitolo doloroso che deve essere studiato e compreso per non ripetere gli errori del passato.
La Giornata della Memoria, celebrata il 27 gennaio, assume quindi un significato particolare per rinnovare l’impegno collettivo a non dimenticare. Il libro “Carabinieri Kaputt!” si inserisce in questo percorso di educazione, richiamando l’attenzione su una pagina meno nota della storia italiana, ma fondamentale per comprendere il costo umano della guerra e le scelte coraggiose compiute dai singoli. La ricostruzione di Piccirilli diventa così un ponte tra passato e presente, abilitando la società civile a fare i conti con la propria storia e promuovendo lo sviluppo di un’identità collettiva più consapevole.
Ultimo aggiornamento il 31 Gennaio 2025 da Laura Rossi