L’importanza della salute intestinale nel rischio di Alzheimer

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L'importanza della salute intestinale nel rischio di Alzheimer - Gaeta.it

Il ruolo dell’intestino come secondo cervello

Lo studio condotto nell’ambito dello Spoke 4 di Mnesys, centro italiano per la ricerca sul cervello, finanziato dal Pnrr, evidenzia come l’intestino possa comunicare con il cervello influenzandone lo stato di salute. Si suggerisce che l’infiammazione del colon possa anticipare i difetti di memoria dell’Alzheimer.

Micobiota e segnali per influenzare la salute del cervello

Gli scienziati spiegano che il corpo comunica con il cervello non solo attraverso connessioni nervose, ma anche tramite segnali provenienti dal microbiota intestinale. L’obiettivo è individuare quali di questi segnali possano avere un impatto sulla salute del cervello e giocare un ruolo nelle malattie neurodegenerative come l’Alzheimer.

Lo studio sull’infiammazione del colon e l’Alzheimer

Lo studio ‘Experimental colitis in young Tg2576 mice accelerates the onset of an Alzheimer’s-like clinical phenotype’, condotto dall’università di Bologna, collega l’infiammazione del colon al rischio di sviluppare l’Alzheimer. È emerso che un microbiota intestinale invecchiato precocemente può causare un’infiammazione interna e alterare le proprietà delle cellule gliali che supportano l’attività neurale.

L’importanza della fase presintomatica nella prevenzione della demenza

Secondo la commissione ‘Lancet Neurology’ del 2020, è cruciale identificare i fattori di rischio modificabili che contribuiscono all’insorgenza della demenza. Conoscere la fase presintomatica della malattia di Alzheimer potrebbe aprire nuovi orizzonti preventivi e terapeutici, ad esempio regolando i segnali provenienti dal microbiota.

Fattori di rischio modificabili e prevenzione della demenza

La Commissione Lancet su prevenzione, intervento e assistenza alla demenza ha individuato 12 fattori di rischio modificabili che incidono circa sul 40% delle demenze mondiali. La consapevolezza di nuove cause patologiche della demenza potrebbe permettere di ridurre l’impatto di queste patologie, offrendo nuove opportunità preventive e terapeutiche.

Approfondimenti

    Nel testo dell’articolo vengono menzionati diversi soggetti e concetti importanti legati alla ricerca scientifica sul cervello e sulla salute mentale. Ecco un’analisi dettagliata di ciascuno di essi:

    1. Mnesys: Si tratta di un centro italiano per la ricerca sul cervello che ha condotto lo studio citato nell’articolo. Purtroppo non è stato fornito altro contesto su questa organizzazione, quindi potrebbe trattarsi di un ente specializzato in neurologia e neuroscienze.

    2. Pnrr: Questa sigla indica il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, un piano di investimenti varato dal governo italiano per affrontare la crisi economica derivante dalla pandemia di COVID-19. Il finanziamento di Mnesys da parte del Pnrr mette in luce l’importanza data alla ricerca scientifica nel campo della neurologia e della salute del cervello.

    3. Alzheimer: Si tratta di una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce il cervello, portando a problemi di memoria, di pensiero e di comportamento. La connessione tra l’infiammazione del colon e i difetti di memoria dell’Alzheimer solleva importanti questioni sulla prevenzione e il trattamento di questa patologia.

    4. Micobiota: La microbiota intestinale, o flora batterica intestinale, è l’insieme dei batteri che abitano il nostro intestino. Recenti ricerche hanno evidenziato come questa comunità batterica possa influenzare molti aspetti della salute umana, compreso il funzionamento del cervello.

    5. Università di Bologna: Una delle più antiche università del mondo, fondata nel 1088, conosciuta per la sua eccellenza nella ricerca scientifica. Lo studio condotto da questa istituzione ha evidenziato il legame tra l’infiammazione intestinale e il rischio di sviluppare l’Alzheimer.

    6. Commissione Lancet Neurology: Si tratta di un’autorevole organizzazione che si occupa di pubblicare riviste e promuovere la ricerca nel campo della medicina. La sua importanza nel campo della neurologia e della prevenzione della demenza sottolinea l’urgenza di affrontare il problema delle malattie neurodegenerative a livello globale.

Ultimo aggiornamento il 22 Giugno 2024 da Sara Gatti

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