La risorsa idrica in Italia non è solo un elemento naturale, ma rappresenta un simbolo di vita e rigenerazione. Questo concetto è stato esplorato alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum, in corso fino al 3 novembre, dove si è tenuta la VII edizione del Film Festival Fashion & Tourism Italia in the World. Il festival ha presentato il progetto Tats, Turismo Archeo Termale Sanitario e delle antiche sorgenti, dedicato alla valorizzazione degli itinerari dell’acqua. Durante l’evento, sono stati premiati anche cinque micro documentari sul paesaggio aquifero e sul Made in Italy.
La ricca storia delle sorgenti e l’importanza dell’osservatorio
Patrizia Angelini, giornalista Rai e fondatrice di Tats, ha rimarcato che l’eredità delle civiltà legate all’acqua è profonda e spesso trascurata dalla ricerca contemporanea. Esiste una narrativa storica intorno alle sorgenti che merita di essere esplorata, poiché queste aree hanno un patrimonio archeologico ricco di significato e beneficiano di attuali uso terapeutico. Soprattutto dopo il 1600, con la nascita delle stazioni termali, l’interesse si è focalizzato maggiormente sulle acque terapeutiche, piuttosto che sulla loro storia di utilizzo. Angelini ha proposto l’ideazione di un Osservatorio italiano per gli itinerari turistici e archeologici, in grado di centralizzare la conoscenza e la promozione delle sorgenti storiche e delle civiltà che vi si sono sviluppate.
L’Italia come meta di turismo archeo-termale
Lucio Malan, capogruppo di FdI al Senato, ha evidenziato l’importanza dell’iniziativa che combina le terme con il turismo archeologico. Questa sinergia è unica in Italia, risultando in un’offerta integrata che difficilmente si trova altrove nel mondo. Secondo Malan, la particolare geologia italiana e le caratteristiche ambientali rendono il Paese dominante nella sfera delle acque termali. Le terme non sono solo un’opzione di cura per chi ha problematiche di salute, ma anche un’opportunità per chi desidera mantenere il benessere fisico e mentale. Malan ha sottolineato come il vero tesoro di queste aree risieda non solo nelle acque, ma anche nel patrimonio archeologico, come gli antichi acquedotti romani, e nella ricchezza enogastronomica del territorio.
Le sfide delle terme italiane e l’attenzione post-pandemia
Emanuele Boaretto di Federalberghi Terme ha messo in luce la disperzione delle circa 300 strutture termali nel Paese, evidenziando il bisogno di un’attenzione dedicata. Boaretto ha anche accennato alla rivisitazione dei requisiti per l’accreditamento delle terme e alla necessità di aggiornare la legge sul termalismo, che risale a ventiquattro anni fa. Secondo un’indagine commissionata dopo la pandemia, le terme non sono più viste soltanto come luoghi di cura, ma anche come ambiti dove vivere esperienze culturali e conoscere il territorio circostante. Questo nuovo focus sull’importanza dell’ambiente e della cultura attorno alle terme rappresenta un cambio di paradigma significativo.
Riconoscimenti e il futuro delle terme in Italia
Erdis Doraci, presidente del Festival Italia in the World, ha espresso gratitudine al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per il riconoscimento ottenuto e al Senato per il patrocinio dell’evento. Doraci ha esclamato che “l’acqua è vita”, e che le terme non solo contribuiscono alla salute, ma anche alla qualità della vita e alla socializzazione tra le persone. Questa visione sottolinea il potenziale delle terme italiane non solo come attractions turistiche, ma come veri e propri centri di aggregazione culturale e sociale, elementi essenziali per il futuro di queste strutture e della valorizzazione del patrimonio idrico nazionale.
Ultimo aggiornamento il 2 Novembre 2024 da Sara Gatti