Le nuove politiche in favore dell’invecchiamento attivo rappresentano una risposta strategica per affrontare il fenomeno dell’ageismo e per promuovere l’integrazione intergenerazionale. In occasione della Festa dei Nonni, Vito Amendolara, presidente dell’Osservatorio Dieta Mediterranea, sottolinea l’importanza di non considerare i nonni come un settore marginale della popolazione, ma piuttosto come un elemento fondamentale nel tessuto sociale. Investire sia sui giovani che sulle persone anziane è una necessità per costruire una società più coesa e solidale.
La necessità di politiche efficaci contro l’ageismo
Il rapporto congiunto dell’ONU e dell’OMS relativo all’ageismo delinea un quadro preoccupante. Vito Amendolara evidenzia come sia cruciale adottare politiche e strumenti legislativi per combattere questo fenomeno, in particolare nel settore sanitario. L’ageismo, infatti, non si limita a essere un pregiudizio culturale, ma incide profondamente sulle condizioni di vita e sulla salute degli anziani. Per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030, che mirano a garantire benessere e armonia tra le generazioni, è fondamentale superare il cinismo e le celebrazioni simboliche che non apportano cambiamenti concreti.
L’adozione di politiche inclusive rappresenta quindi un passo necessario per contrastare le visioni distorte sull’invecchiamento e per garantire dignità e rispetto alle persone anziane. È necessario un cambiamento di mentalità a livello collettivo, in cui l’anzianità non venga più associata a debolezza ma a saggezza e contributo attivo nella società. Solo così sarà possibile costruire un futuro in cui ogni fascia di età possa collaborare e trarre vantaggio dagli scambi intergenerazionali.
Il ruolo attivo dei nonni nella società contemporanea
In Italia, i nonni rappresentano un segmento significativo della popolazione, con circa 12 milioni di individui. Con un’aspettativa di vita in costante aumento – gli italiani sono secondi solo ai giapponesi – è evidente che l’invecchiamento non debba essere visto come un problema, ma come un’opportunità. Vito Amendolara sottolinea il bisogno di riconoscere e valorizzare il ruolo attivo dei nonni, che possono esercitare funzioni sociali importanti, diventando collanti in un contesto familiare e sociale sempre più vulnerabile.
Questa nuova visione dell’anzianità implica anche un cambiamento nei modelli di vita e di responsabilità sociale. I nonni non sono più visti solo come custodi della tradizione, ma come agenti di cambiamento, capaci di supportare le nuove generazioni nel superamento di sfide complesse. Ogni nonno può diventare un punto di riferimento solido per i nipoti, accompagnandoli nelle diverse fasi della loro crescita e promuovendo il loro benessere psicologico e sociale.
Un ponte tra generazioni: saperi e valori da trasmettere
Amendolara enfatizza l’importanza di costruire un ponte tra le generazioni attraverso il dialogo e la condivisione di valori. I nonni possono impartire saggezza e insegnamenti cruciali per la formazione delle nuove generazioni, aiutandole a sviluppare una forte identità e a perseguire i loro obiettivi. In un periodo in cui la società è caratterizzata da cambiamenti rapidi e spesso destabilizzanti, il supporto dei nonni può risultare fondamentale per affrontare le sfide quotidiane.
Il fenomeno del bullismo e delle devianze minorili trova spesso terreno fertile proprio in situazioni di fragilità, dove i valori della famiglia e del supporto intergenerazionale sono messi alla prova. I nonni possono svolgere un ruolo preventivo cruciale, incoraggiando la crescita sana dei più giovani e contribuendo al loro sviluppo personale e sociale.
La figura del nonno si trasforma così in un pilastro su cui le nuove generazioni possono contare, specialmente in un contesto di incertezze e crisi globali. La presenza attiva e l’impegno dei nonni sono, dunque, essenziali per una società equilibrata che valorizzi ogni fascia di età e lavori verso un progresso reale e condiviso.