Mentre la curiosità umana spinge a esplorare l’universo, il mondo sommerso continua a rimanere in gran parte inesplorato. Recentemente, il Capo di Stato maggiore della Marina Militare italiana, Enrico Credendino, ha sottolineato l’importanza di investire nella ricerca oceanica piuttosto che concentrarsi unicamente sull’esplorazione spaziale. Questo avviene nell’ambito del ‘Trans Regional Seapower Symposium‘ di Venezia, evento che ha richiamato l’attenzione su tematiche marine sempre più attuali e cruciali per il futuro del nostro pianeta.
Un universo marino da scoprire
Attualmente, si stima che l’80% dei fondali marini sia ancora inesplorato, un dato sconcertante se paragonato alla nostra conoscenza di altri corpi celesti, come Marte e Giove. Durante l’apertura del symposium, Credendino ha sostenuto che è fondamentale spostare l’attenzione tutta sull’oceano, un’area che offre opportunità vitali per il miglioramento delle infrastrutture e per l’acquacoltura. Secondo l’ammiraglio, “la ricerca subacquea potrebbe rivelarsi cruciale per la scoperta di minerali e risorse che superano di seimila volte le quantità disponibili sulla terraferma.”
Investire in questo settore non solo favorirebbe l’economia, ma creerebbe anche posti di lavoro legati alla sostenibilità e alla conservazione degli ecosistemi marini. Inoltre, la tecnologia utilizzata per l’esplorazione dei fondali potrebbe portare a nuove scoperte scientifiche, contribuendo a una nostra migliore comprensione del clima e della biodiversità.
La sostenibilità della produzione energetica
Uno degli aspetti più affascinanti messi in luce da Credendino è il potenziale sostenibile che i fondali marini possono offrire. Si calcola che le acque profonde possano dissipare il calore generato dai data center, una funzione critica in un’epoca in cui il cambiamento climatico è una delle maggiori preoccupazioni globali. La capacità delle correnti marittime di assorbire calore offre alternative potenzialmente più ecologiche rispetto ai metodi convenzionali di produzione energetica.
Questa opportunità non solo aiuterebbe a ridurre l’impatto ambientale dei settori tecnologici e industriali, ma potrebbe anche stimolare l’innovazione tecnologica in ambito marittimo. L’abbattimento dei costi energetici grazie a soluzioni marine potrebbe trasformare radicalmente il modo in cui le industrie gestiscono i loro consumi e impatti ecologici.
Il contesto strategico internazionale
Credendino ha insistito sul fatto che la dimensione subacquea sta diventando sempre più rilevante nel contesto strategico internazionale. Le sfide legate alla sicurezza marittima e alla tenuta delle rotte commerciali richiedono che la comunità globale collabori attivamente per garantire un futuro sicuro e prospero. In questo scenario, l’importanza della cooperazione internazionale nella gestione delle risorse marine e nella sicurezza degli oceani emerge come un imperativo ineludibile.
L’ammiraglio ha evidenziato come la navigazione e la competitività si intersecano con il rispetto dell’ambiente marino e delle sue risorse. La cooperazione tra le varie nazioni potrebbe rivelarsi vantaggiosa non solo per la protezione degli oceani, ma anche per affrontare le sfide economiche e sociali attuali. Garantire la sicurezza delle rotte marittime è essenziale per il commercio globale e per il benessere delle nazioni, sottolineando ulteriormente la necessità di una visione condivisa e di azioni concrete nel settore dell’esplorazione marina.
Ultimo aggiornamento il 8 Ottobre 2024 da Sofia Greco