La situazione commerciale tra Stati Uniti e Canada sta vivendo una fase di notevole intensificazione, con il presidente Donald Trump che ha deciso di reagire in modo deciso alle nuove politiche tariffarie imposte dall’Ontario. Il contesto di questo recente sviluppo è rappresentato dall’elezione del neo-premier Mark Carney e le relative scelte governative che hanno portato a un’escalation dei dazi. Questo articolo esplorerà le cause e le conseguenze di questa guerra commerciale, analizzando gli effetti sui mercati finanziari e le risposte politiche tanto da Washington quanto da Ottawa.
L’inasprimento delle tariffe imposte da Trump
A seguito dell’annuncio del premier dell’Ontario, Doug Ford, di imporre dazi del 25% sull’elettricità fornita a tre stati americani , Donald Trump ha rapidamente risposto aumentando le tariffe su acciaio e alluminio canadesi dal 25% al 50%, a partire da mercoledì. Questo provvedimento rappresenta una mossa strategica del presidente USA, che ha sottolineato come tali misure siano una risposta necessaria alle politiche eccessive di Ottawa. In aggiunta, Trump ha minacciato di aumentare i dazi sulle auto canadesi a partire dal 2 aprile, affermando che una simile azione causerebbe un grave danno all’industria automobilistica canadese, che potrebbe vedere chiudere le proprie linee di produzione a causa dell’impossibilità di competere con il mercato americano.
Le dichiarazioni di Trump non si sono fermate qui. Il presidente ha anche sollevato un controverso allarme riguardante la protezione militare del Canada da parte degli Stati Uniti, evidenziando come Ottawa non stia contribuendo adeguatamente al budget della NATO. In un tono provocatorio, Trump ha suggerito che il Canada potrebbe considerare di diventare il 51° stato degli USA, a beneficio della sua sicurezza e delle sue economie.
La reazione di Mark Carney e le prospettive future
Mark Carney, in qualità di nuovo premier canadese, ha risposto alle minacce di Trump promettendo misure di ritorsione che mirano a colpire gli Stati Uniti senza danneggiare gravemente l’economia canadese. Carney ha dichiarato di voler mantenere le tariffe in vigore finché non ci sarà un rispetto reciproco e impegni credibili per un commercio equo. La strategia del primo ministro è chiara: mirare a un impatto massimo sugli interessi americani, bilanciando le reazioni per evitare ripercussioni eccessive sul proprio paese.
Questa escalation tariffaria ha già avuto ripercussioni significative sui mercati, con Wall Street e le principali borse mondiali che hanno reagito negativamente, chiudendo in rosso. Gli investitori temono che un prolungato confronto commerciale possa portare a una recessione negli Stati Uniti, situazione che si riflette in tutte le maggiori piazze finanziarie. Dato il contesto, titoli di aziende automobilistiche come Stellantis, Volkswagen e Porsche hanno registrato cali considerevoli, mentre Tesla ha visto un aumento delle sue azioni dopo che Trump ha espresso pubblicamente la volontà di acquistare una delle loro auto elettriche.
L’impatto sulle piazze finanziarie e le preoccupazioni economiche
Gli effetti dell’inasprimento dei dazi sono stati rapidamente evidenti sui mercati, con Wall Street che ha mostrato segni di affaticamento e i principali indici che hanno subito un brusco calo. La chiusura di lunedì ha segnato un giorno negativo, con il Dow Jones che ha perso l’1,30% e tutte le altre borse europee hanno seguito la stessa direzione, dai cali di Milano e Parigi a quelli di Francoforte e Londra. Gli investitori sono preoccupati per un possibile rallentamento dell’economia americana, un timore che ha intensificato le vendite e l’instabilità nel mercato.
In questo clima di incertezza economica, l’ufficio stampa della Casa Bianca ha cercato di minimizzare l’entità della caduta borsistica, enfatizzando l’instabilità tipica dei mercati e l’idea di una transizione dall’amministrazione Biden a quella di Trump. Nel frattempo, le autorità americane stanno preparando ulteriori ordini esecutivi, inclusi provvedimenti per un’iniziativa sui minerali e la creazione di impianti di raffinazione.
Questa spirale di tensione tra Stati Uniti e Canada potrebbe continuare a alimentare un clima di conflitto commerciale che avrà effetti sia sul mercato interno che su quello globale. Con ognuno dei due leader intenzionato a preservare in tutto e per tutto gli interessi nazionali, le possibilità di un accordo o di una distensione a breve termine sembrano ridotte, portando a uno scenario di incertezze e conflitti commerciali prolungati.