L’incertezza della guerra commerciale: Trump tra dazi e trattative con Canada e Messico

L’incertezza della guerra commerciale: Trump tra dazi e trattative con Canada e Messico

La guerra commerciale di Trump provoca tensioni tra Stati Uniti, Messico e Canada, con reazioni diplomatiche e misure economiche che potrebbero influenzare il panorama commerciale globale e la sicurezza interna.
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L’incertezza della guerra commerciale: Trump tra dazi e trattative con Canada e Messico - Gaeta.it

La guerra commerciale avviata da Donald Trump ha dato il via a una serie di eventi che si snodano tra tensioni diplomatiche e incertezze economiche. Mentre le Borse di tutto il mondo oscillano, gli Stati Uniti si trovano di fronte a scelte strategiche cruciali, coinvolgendo anche due dei principali alleati nordamericani: Messico e Canada. Le reazioni e le decisioni prese potrebbero influenzare non solo le relazioni bilaterali, ma anche il panorama commerciale globale.

Dazi e trattative con il Messico

A poche ore dall’attivazione di un aumento delle tariffe, il presidente Trump ha deciso di sospendere temporaneamente i dazi del 25% sui prodotti messicani, creando un clima di relativa calma all’indomani di colloqui “molto amichevoli” con la presidente messicana Claudia Sheinbaum. Questo cambiamento potrebbe rivelarsi decisivo per la stabilità della regione. Un elemento chiave del dialogo è stata l’offerta messicana di inviare 10.000 soldati al confine per arginare il traffico di sostanze stupefacenti e migranti irregolari. Questo gesto è visto come un tentativo da parte di Sheinbaum di dimostrare la volontà di lavorare insieme per affrontare preoccupazioni comuni.

Nel frattempo, per facilitare le negoziazioni, Trump ha incaricato figure di spicco del governo statunitense, come il segretario al tesoro Scott Bessent e il capo della diplomazia Marco Rubio, di guidare i colloqui. L’impegno degli Stati Uniti è anche rivolto a combattere il traffico di armi verso i cartelli messicani, un problema che ha gravissime ripercussioni sulla sicurezza interna americana. La proposta di un accordo tra i due paesi sottolinea l’importanza di una cooperazione bilaterale più robusta per risolvere le crisi che affliggono le loro frontiere.

Le reazioni di Ottawa: risposta canadese ai dazi

Il Canada ha risposto attivamente a questo clima di tensione, facendo sapere che era pronto a contrattaccare in caso di necessità. Il primo ministro canadese, Justin Trudeau, ha rivelato di avere in mente un piano di 1,3 miliardi di dollari per incrementare i controlli al confine. La proposta include nuove attrezzature e un’intensificazione della cooperazione con le forze americane per fermare il flusso di fentanyl, una sostanza che ha causato una crisi sanitaria in entrambe le nazioni.

Inoltre, Trudeau ha suggerito di designare i cartelli come organizzazioni terroristiche per poter giustificare azioni più aggressive contro di loro. La provincia dell’Ontario ha già preso una decisione forte e simbolica, annunciando l’annullamento di un contratto da 68 miliardi di dollari con Starlink, il servizio di Internet satellitare di Elon Musk, ritenuto un alleato di Trump. Questa reazione fa parte di un crescente nazionalismo economico che sta attraversando il paese, con segni di boicottaggio verso beni statunitensi.

L’influenza dei sentimenti patriottici è ben visibile: un gruppo di attivisti canadesi ha anche organizzato un boicottaggio di prodotti americani, suscitando un’ondata di sostegno diffusa in tutto il paese. È evidente come la reazione canadese stia cercando di fronteggiare le minacce commerciali statunitensi, rafforzando una coesione interna in un momento delicato per le relazioni tra i due paesi.

Le tensioni con la Cina e l’Unione Europea

Da parte sua, la Cina rimane un attore cruciale nel contesto globale della guerra commerciale. Trump ha espresso la sua intenzione di discutere questioni rilevanti con Pechino nelle 24 ore successive all’annuncio dei dazi. Le tensioni con la Cina non riguardano solo i dazi, ma si estendono a questioni geopolitiche, oscure dichiarazioni riguardanti il Canale di Panama e l’influenza cinese sui progetti locali. Questo è un tema delicato che potrebbe avere ripercussioni sul coinvolgimento della Cina nei territori strategici americani.

Per quanto riguarda l’Unione Europea, Trump ha delineato una situazione di deficit pari a 350 miliardi di dollari, lamentando la percezione di un abuso commerciale prolungato nel tempo. Ha reso chiaro che è aperto a trattative, ma che ogni nuovo accordo dovrà essere equo per gli Stati Uniti. Non è un segreto che l’equità nelle negoziazioni sia una delle priorità per Trump quando si tratta di rapporti con gli alleati europei e asiatici. In questo contesto, si inserisce anche la questione delle terre rare con Kiev, dove Trump chiede accesso in cambio di supporto.

Le fonti di critica e le preoccupazioni sul futuro

Dalla comunità economica e dai mezzi di comunicazione proviene una crescente critica alla gestione della guerra commerciale. Testate come il Wall Street Journal e il Financial Times hanno messo in luce le potenziali conseguenze negative per l’economia e il prestigio diplomatico degli Stati Uniti. Quella che è stata definita “la guerra commerciale più stupida” trae la sua potenza dallo scambio di colpi tra nazioni, lasciando un’eredità di incertezze. Mentre i trattati internazionali e le relazioni bilaterali oscillano, l’evoluzione di questa situazione continuerà a suscitare attenzione e preoccupazione a livello globale.

Ultimo aggiornamento il 4 Febbraio 2025 da Sofia Greco

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