L’inclusione di genere nelle aziende: una chiave per la produttività e la crescita

L’inclusione di genere nelle aziende: una chiave per la produttività e la crescita

Investire in diversità e inclusione è fondamentale per le aziende, migliorando produttività e innovazione. La parità di genere e l’educazione sono chiavi per affrontare il gap retributivo e culturale.
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L’inclusione di genere nelle aziende: una chiave per la produttività e la crescita - Gaeta.it

Investire nella diversità e nell’inclusione non è più solo un tema di giustizia sociale, ma sta diventando una necessità imperativa per le imprese che desiderano garantire la propria competitività sul mercato. Le statistiche mostrano che le aziende inclusive tendono a superare le loro controparti meno diversificate in termini di produttività e innovazione. Nel Lazio, ad esempio, si osserva un aumento significativo del numero di donne nelle posizioni dirigenziali, complice un contesto metropolitano come quello di Roma, che gioca un ruolo centrale in tale evoluzione. Queste dinamiche sono state recentemente illustrate da esperti e rappresentanti di importanti associazioni imprenditoriali.

Una leva strategica per la crescita

Giuseppe Biazzo, presidente di Unindustria, ha messo in evidenza come la diversità di genere influisca positivamente sulla capacità delle aziende di affrontare cambiamenti e sfide. Con un incremento nel numero di donne dirigenti in settori chiave, si vede un potenziale inespresso legato alla necessità di un cambiamento socio-culturale. Biazzo afferma che “la parità di genere è una questione che può determinare la crescita del sistema produttivo.” Spesso però, nonostante i progressi, il cammino verso la parità rimane difficile. Antonio Amato, presidente di Federmanager Roma, è consapevole di queste criticità e sottolinea come il Premio Minerva sia un segnale forte, spingendo le organizzazioni a considerare seriamente le politiche di genere.

Il divario retributivo persistente

Uno dei temi più scottanti discussi è la differenza salariale tra uomini e donne. Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio di Roma, ha ricordato che molte donne ora ricoprono ruoli di responsabilità e hanno raggiunto risultati superiori nei concorsi pubblici. Ciò rende ancor più difficile giustificare il gap retributivo che persiste. Queste disparità non solo limitano la crescita personale, ma influenzano anche l’economia nel suo complesso. I dati dimostrano che “la casa di compenso per questa disuguaglianza potrebbe rivelarsi significativa per il PIL nazionale se venisse colmato.”

Stereotipi di genere e il loro impatto

Il problema non è esclusivamente quanto si fa in azienda, ma anche ciò che accade nella società. Simona Renata Baldassarre, Assessore alle Pari Opportunità della Regione Lazio, ha dichiarato come la questione della parità non riguardi solo le donne. Infatti, coinvolgere donne capaci nei ruoli dirigenziali può incrementare notevolmente la produttività. Luciana Delfini, Consigliera di parità supplente della Regione, ha portato all’attenzione i rischi associati all’intelligenza artificiale e agli algoritmi, che possono rinforzare pregiudizi di genere. La mancanza di progressi nei dati internazionali è stata sottolineata da Stefania Santucci, Coordinatrice di Federmanager Minerva Roma, evidenziando che “l’Italia è ancora in ritardo rispetto ad altri paesi.”

Formazione per il cambiamento culturale

Un intervento cruciale è legato all’educazione, come ha affermato Monica Lucarelli, Assessore alle Pari Opportunità del Comune di Roma. Il lavoro per superare gli stereotipi di genere deve iniziare fin dall’infanzia e includere un’istruzione mirata che introduca i bambini e le bambine a professioni di diverse aree. Questa ottica rappresenta un passo importante per superare gli ostacoli che molte aziende affrontano nel reclutamento di talenti, in particolare in settori tecnologico-scientifici. Maria Enrica Danese, Direttrice Corporate Communication & Sustainability di TIM, ha evidenziato come le aziende possono avere un ruolo attivo nel creare opportunità di lavoro imparziali. Questo approccio non solo aiuterà a bilanciare i generi nel mondo del lavoro, ma porterà anche a una crescita sostenibile e inclusiva per tutti.

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