L'indagine con i droni: il mistero della morte di Alex Marangon

L’indagine con i droni: il mistero della morte di Alex Marangon

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L'indagine con i droni: il mistero della morte di Alex Marangon - Gaeta.it

Per gettare luce sulle circostanze misteriose che hanno portato alla morte di Alex Marangon, le squadre dei vigili del fuoco hanno condotto un’indagine approfondita sul terrazzamento di pietra di fronte all’abbazia di Vidor, luogo in cui il giovane è stato presumibilmente coinvolto nell’incidente fatale. Nonostante gli sforzi che hanno visto l’utilizzo dei droni per esaminare l’area, nessun nuovo indizio è emerso durante l’operazione di oltre quattro ore.

Un’esplorazione dettagliata

Durante l’ispezione visiva effettuata con i droni, non sono stati individuati segni evidenti o tracce che potessero confermare la caduta di un corpo lungo la parete verticale di 15 metri che conduce fino al fiume Piave. Le riprese video realizzate grazie ai mezzi aerei hanno consentito di esplorare accuratamente l’area, celata tra folti cespugli. Per completare la valutazione visiva richiesta dalla Procura di Treviso, i vigili del fuoco si sono calati lungo la parete utilizzando corde, esaminandola minuziosamente.

Ipotesi e riflessioni

Nonostante le indagini e le analisi svolte finora, l’avvocato Nicodemo Gentile ha sottolineato che l’aggressione rimane l’ipotesi più plausibile e seria per spiegare la tragica fine di Alex Marangon. Basandosi sui risultati della medicina legale e sugli ultimi accertamenti effettuati, l’avvocato ha escluso l’ipotesi di un incidente come causa della morte. Inoltre, Gentile ha rigettato l’idea che il corpo possa essere stato gettato nel dirupo anziché cadervi accidentalmente, suggerendo di attendere ulteriori sviluppi per giungere a una conclusione definitiva.

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