L'industria cinematografica italiana e il suo impatto economico: dati e sfide attuali

L’industria cinematografica italiana e il suo impatto economico: dati e sfide attuali

L’industria cinematografica italiana, con oltre 10.000 imprese e un valore aggiunto di 6,59 miliardi di euro, affronta sfide economiche nonostante l’aumento delle produzioni e la crescita delle microimprese.
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L'industria cinematografica italiana e il suo impatto economico: dati e sfide attuali - Gaeta.it

Il settore cinematografico e audiovisivo in Italia gioca un ruolo significativo nell’economia nazionale, contribuendo con un valore aggiunto considerevole e impiegando migliaia di persone. Nonostante le sfide e le fluttuazioni recenti, il panorama dell’industria continua a evolvere, con un aumento delle produzioni e una crescente diversificazione. La seguente analisi esplorerà le dinamiche attuali, i trend di crescita e le sfide che l’industria deve affrontare.

Approssimazione alle dimensioni del settore

Con un totale di 10.968 imprese attive, il settore cinematografico italiano rappresenta lo 0,2% del totale delle aziende nazionali e genera un valore aggiunto di 6,59 miliardi di euro. Sebbene si registri una crescita del numero di aziende e della loro produttività, il valore aggiunto in volume mostra segni di stagnazione. Queste informazioni emergono dal report “Industria cinematografica e attrattività artistica in Italia”, realizzato da un team di esperti tra cui Francesco Baldi, Massimiliano Parco e Valerio Mancini.

Le principali città italiane che ospitano attività produttive nel settore includono Roma, Milano, Torino e Napoli, con la Capitale che detiene la quota maggioritaria delle produzioni . Questo assetto ha generato opportunità di lavoro per oltre 60 mila persone. Tuttavia, nel 2022 è stata registrata una flessione del valore aggiunto pari allo 0,8%, un dato che, seppur non preoccupante, indica una certa vulnerabilità economica. Nonostante ciò, il settore continua a contribuire a livello locale e favorisce l’internazionalizzazione del cinema italiano.

Crescita delle imprese e variazioni di dimensione

Nel decennio compreso tra il 2012 e il 2022, il numero di imprese nel campo cinematografico è aumentato del 25,8%, con un tasso di crescita annuo che si attesta sul 2,9%. Le microimprese hanno visto un incremento del 29,4%, mentre le grandi imprese hanno registrato un aumento del 38,5%. Di contro, le piccole imprese hanno subito un calo significativo, del 19,6%. Questa evoluzione ha portato a un aumento del peso delle microimprese, che rappresentano il 94,5% del totale nel 2022.

Questi cambiamenti nel tessuto produttivo riflettono l’andamento di un settore che si semplifica e si concentra maggiormente nelle mani di piccole realtà. Le microimprese, in particolare, si sono rivelate essenziali per la creazione di contenuti innovativi e per la sperimentazione di nuove forme di narrazione.

Andamento della produzione cinematografica

Negli ultimi dieci anni, l’industria del cinema italiano ha prodotto un numero crescente di film, con un incremento di 236 opere, passando da 166 nel 2012 a ben 402 nel 2023 . Nel 2023, sono stati registrati 402 film realizzati per il grande schermo, in aumento rispetto ai 353 del 2022 . Tuttavia, Massimiliano Parco sottolinea come questo aumento nella produzione non abbia comportato un parallelo incremento nei ricavi, il che rappresenta una preoccupazione per il settore.

Per quanto riguarda il campo audiovisivo, il periodo compreso tra il 2020 e il 2023 ha visto un incremento di 143 opere italiane, suddivise in 104 per la televisione e 39 per il web . La quota di contenuti audiovisivi distribuiti su piattaforme web ha conosciuto una crescita significativa, passando dal 9,5% nel 2015 al 34% nel 2023.

Sfide e opportunità per il futuro

Nonostante l’ottimismo proveniente dall’aumento delle produzioni, il settore cinematografico italiano deve affrontare sfide sostanziali. Una di queste è il recupero di spettatori nelle sale cinematografiche, ancora al di sotto dei livelli pre-pandemia. Nel 2023, si è registrata una crescita delle presenze nelle sale del 58,6% rispetto all’anno precedente, ma resta ancora da vedere se questa tendenza sarà duratura.

In aggiunta, si osserva un trend di produttività in calo. Negli ultimi dieci anni, l’occupazione è aumentata senza un adeguato incremento del valore aggiunto, il che ha portato a una diminuzione del 24,4% del valore aggiunto del settore dal 2012 al 2020. Nel 2022, il valore aggiunto si attestava a 6,59 miliardi di euro, con una flessione dello 0,8% rispetto all’anno precedente.

Le parole di Francesco Baldi evidenziano la necessità per l’industria di investire in esperienze cinematografiche autentiche e distinte, in grado di competere efficacemente con l’offerta delle piattaforme digitali emergenti. In questo contesto, l’equilibrio tra innovazione e tradizione rappresenta una vera e propria sfida strategica per il futuro del cinema italiano.

Ultimo aggiornamento il 17 Dicembre 2024 da Elisabetta Cina

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