Un nuovo capitolo si apre nel panorama dell’industria turistica italiana con la creazione di Filiera Turismo Italia, un’associazione che raggruppa imprese e professionisti del settore. Questo network si presenta come un’iniziativa strategica in un periodo caratterizzato da pesanti sfide e mutamenti. Con una ristrutturazione fondamentale avvenuta negli ultimi cinque anni, il comparto deve affrontare non solo un calo di fatturato ma anche una diminuzione delle relazioni sociali e professionali, rendendo necessario un ripensamento delle strategie operative.
Una trasformazione necessaria nel settore turistico
Negli ultimi anni, il turismo ha affrontato un cambiamento radicale, fortemente influenzato dalla pandemia, che ha portato alla chiusura di attività e alla scarsità di interazioni tra i professionisti. La necessità di rimanere a galla ha costretto gli attori del settore a un’attenta riflessione sulle proprie pratiche e modalità di lavoro. Tra la riduzione dei visitatori e la contrazione del mercato, la sfida per gli operatori turistici è stata quella di trovare nuovi modelli di business sostenibili.
In questo contesto di crisi, l’idea di unirsi è emersa come una risposta proattiva. La nascita di un think tank, composto da esperti del settore turistico, ha rappresentato un momento di svolta. Professionisti con esperienze e competenze diverse hanno iniziato a collaborare, dando vita a un dialogo costruttivo volto all’analisi della situazione attuale e alla pianificazione di un futuro migliore per l’industria. Questa rete di intelligenza collettiva ha messo in luce l’importanza di condividere risorse, strategie e conoscenze per affrontare le difficoltà comuni.
L’ideazione e gli obiettivi di Filiera Turismo Italia
La creazione di Filiera Turismo Italia è il risultato diretto di quest’azione collaborativa. Enzo Carella, presidente e co-fondatore dell’associazione, ha delineato chiaramente gli obiettivi del progetto: dare vita a un network aperto in grado di offrire opportunità e far avanzare istanze politiche nel settore turistico. Carella ha sottolineato come sia fondamentale promuovere il business e favorire un dialogo tra i diversi protagonisti della filiera, per rispondere adeguatamente alle sfide emergenti, sia dal punto di vista sociale che tecnologico.
Filiera Turismo Italia si propone di essere inclusiva, dando voce a tutte le parti interessate. Questo approccio mira a valorizzare le competenze individuali e il contributo umano nel settore, creando maggiore valore collettivo. Un focus particolare sarà apposto sulla formazione e sullo scambio di esperienze, elementi chiave per garantire una ripresa solida e lungimirante.
Strategia e prossimi passi per l’associazione
Con l’avvio dell’associazione, sono già in programma diversi appuntamenti a Milano e Roma, destinati alla creazione di tavoli tematici. Questi incontri hanno l’obiettivo di approfondire le diverse tematiche rilevanti per il settore e di attivare un osservatorio capace di misurare l’impatto della filiera turistica sull’economia e sullo sviluppo sociale del paese.
Durante il lancio dell’associazione, moderato da Nicola Romanelli, sono intervenuti diversi esponenti del settore. Tra i partecipanti si sono distinti Mimmo Mazza, direttore de La Gazzetta del Mezzogiorno, Domenico Fortunato, presidente di Manageritalia per Puglia, Calabria e Basilicata, e Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione Univerde. Questi interventi hanno evidenziato il supporto e l’attenzione istituzionale verso questa nuova realtà , segnale di un impegno condiviso verso un futuro turistico più collaborativo e sostenibile.
L’emergere di Filiera Turismo Italia rappresenta dunque un passo significativo verso la costruzione di una rete coesa in grado di affrontare le sfide attuali e future del settore, mettendo al centro il dialogo e la cooperazione tra diversi attori.