Il tema dell’intelligenza artificiale sta acquistando sempre più rilevanza all’interno del dibattito globale su come le tecnologie influenzino vari aspetti della nostra vita. Un approfondimento è stato fornito dal filosofo Luciano Floridi in un messaggio video durante l’evento Adnkronos Q&A dal titolo “Trasformazione digitale, dentro l’AI”. Floridi ha analizzato l’impatto dell’IA non solo sul business, ma anche sulla società e sull’ambiente, toccando temi di grande attualità.
L’IA come forza dirompente nel business
Floridi ha descritto l’intelligenza artificiale come una tecnologia caratterizzata da un cambiamento radicale, spesso definito “disruptive”. Questo termine viene utilizzato frequentemente, ma Floridi sostiene che la discussione dovrebbe andare oltre l’etichettare la tecnologia come una mera innovazione. Per le aziende, questo significa confrontarsi con un contesto in continua evoluzione dove le strutture produttive, le comunicazioni e gli scambi commerciali sono in costante trasformazione.
Le aziende si trovano a dover affrontare nuove dinamiche di mercato, dove l’emergere di startup può rappresentare una minaccia o un’opportunità, a seconda di come viene gestita l’innovazione. La paura di essere superati da nuovi entranti è palpabile, e ciò porta le aziende a ripensare le loro strategie per rimanere competitive. Ad esempio, software house che prima si occupavano esclusivamente di sviluppo di programmi, ora esplorano l’ambito bancario, mentre le istituzioni finanziarie investono nel creare applicazioni digitali per ottimizzare i loro servizi.
Questa ibrideizzazione dei settori non è solo una questione di nuovi prodotti e servizi, ma implica anche una revisione profonda delle aspettative da parte dei consumatori e dei fornitori. L’IA cambia non solo il modo in cui le aziende operano, ma anche come gli attori economici si relazionano tra loro. Floridi invita a riflettere su questa trasformazione per capire come adeguarsi e prosperare in un ecosistema imprevedibile.
Opportunità e rischi dell’integrazione dell’IA
Un altro punto fondamentale sollevato da Floridi riguarda le opportunità che l’intelligenza artificiale offre alle aziende. Esplorare come integrare efficacemente queste nuove tecnologie è cruciale per il successo, sia per le piccole startup che per le grandi multinazionali. L’accento viene posto sulla necessità di una chiara comprensione delle proprie sfide e problematiche aziendali. Solo così è possibile selezionare e applicare soluzioni AI adatte, capaci di migliorare la produttività, ridurre i costi e ampliare la base clienti.
A questo riguardo, Floridi mette in guardia sui rischi connessi all’uso intensivo dei dati. L’eccessiva concentrazione sulle informazioni digitali può portare a una perdita di vista delle persone e delle relazioni umane che stanno dietro ogni dato. Durante la pandemia di Covid-19, per esempio, l’analisi si è spesso focalizzata sui profili digitali dei pazienti, trascurando l’aspetto umano della crisi sanitaria. Senza un’attenzione adeguata al contesto e ai reali bisogni degli individui, si rischia di affrontare l’innovazione semplicemente come un processo meccanico, senza considerare il valore delle interazioni umane.
L’errata gestione dei dati può portare a conseguenze indesiderate. Floridi avverte che la facilità di accumulare informazioni può generare un effetto collaterale, distorcendo l’obiettivo iniziale. È essenziale, quindi, mantenere un equilibrio tra l’eccellenza nella raccolta e analisi dei dati, e la consapevolezza delle esigenze e delle aspettative di coloro che sono coinvolti nel processo.
La necessità di una gestione consapevole dell’accelerazione tecnologica
Floridi sottolinea l’importanza di non lasciarsi travolgere dall’entusiasmo per l’intelligenza artificiale. Adottare una mentalità critica è fondamentale. Le aziende devono evitare di considerare pacchetti di servizio come soluzioni standardizzate e devono cercare di comprendere come le tecnologie possono essere realmente adattate alle loro esigenze specifiche.
Non tutti gli strumenti e i servizi disponibili sono realizzati con lo scopo di risolvere i problemi unici di ciascuna azienda. Pertanto, la conoscenza approfondita delle proprie informazioni e delle proprie esigenze diventa una prerogativa per l’implementazione di AI efficace. Inoltre, è fondamentale che le aziende mantengano un ruolo attivo nel monitoraggio delle tecnologie adottate, affinché non finiscano per essere semplici interfacce di operazioni automatizzate, perdendo la connessione con le persone e la loro visione strategica.
In questo contesto, Floridi mette in evidenza il valore della discernibilità nei processi decisionali. Le aziende devono saper bilanciare automazione e supervisione umana, per evitare di delegare completamente il controllo a sistemi che, sebbene avanzati, non possono sostituire la visione e il discernimento umano. La consapevolezza delle implicazioni dell’IA è cruciale per una partecipazione informata e proattiva nel mondo degli affari, portando a risultati che non si limitano a risposte generiche, ma che rispondano nel modo più pertinente alle effettive necessità aziendali.
Ultimo aggiornamento il 19 Novembre 2024 da Sara Gatti