L'intitolazione della caserma dei carabinieri a Ruvo di Puglia celebra il sacrificio di Cataldo Stasi

L’intitolazione della caserma dei carabinieri a Ruvo di Puglia celebra il sacrificio di Cataldo Stasi

La caserma dei carabinieri di Ruvo di Puglia è stata intitolata a Cataldo Stasi, eroe ucciso 37 anni fa, in una cerimonia che celebra il suo sacrificio e l’impegno della comunità.
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La cerimonia di intitolazione della caserma dei carabinieri di Ruvo di Puglia a Cataldo Stasi, un carabiniere ucciso 37 anni fa nella lotta contro il terrorismo, ha toccato profondamente la comunità. La famiglia, visibilmente commossa, ha partecipato all'evento, sottolineando l'importanza di mantenere viva la sua memoria. Il generale Trombetti ha evidenziato il significato del - Gaeta.it

La recente cerimonia di intitolazione della caserma dei carabinieri di Ruvo di Puglia a Cataldo Stasi, un carabiniere ucciso 37 anni fa, rappresenta un momento di profonda emozione e orgoglio per la comunità. Cataldo Stasi, che ha perso la vita nella lotta contro il terrorismo, è ricordato non solo per il suo sacrificio ma anche come simbolo di coraggio. La cerimonia si è svolta in una data significativa, coincidente con il giorno del compleanno di Stasi.

Un tributo emozionante al sacrificio di un eroe

Francesco Stasi, il padre di Cataldo, ha espresso il suo orgoglio durante la cerimonia, visibilmente commosso. Con la voce rotta dall’emozione, ha condiviso l’importanza di questo riconoscimento per la sua famiglia. La foto di Cataldo, esposta all’esterno della caserma, è divenuta un simbolo tangibile del ricordo del suo sacrificio, avvenuto a causa di un’azione violenta perpetrata dalla banda della Uno Bianco. “Per noi è una grande soddisfazione nonostante il dolore”, ha detto Francesco, sottolineando l’importanza di mantenere viva la memoria del figlio. La cerimonia ha rappresentato non solo un tributo personale, ma anche un momento di riflessione per tutta la comunità sul significato del servizio e del sacrificio al fine di proteggere la società.

La presenza della famiglia e il ricordo collettivo

Accanto a Francesco, la sorella Carmela ha condiviso il suo dolore per la perdita di un fratello che ha lasciato un segno indelebile. Entrambi hanno vissuto la cerimonia con profonda emozione, mentre la targa veniva scoperta, ricevendo un omaggio che riflette il riconoscimento della vita e del servizio di Cataldo. Michele, il fratello, ha anche ricordato la madre, affermando che, nonostante non sia più presente, sarebbe certamente stata fiera del figlio. Questo legame familiare e il loro desiderio di onorare la memoria di Cataldo hanno permeato l’atmosfera dell’evento.

La cerimonia e l’importanza del coraggio nella comunità

La cerimonia non è stata solo un tributo personale, ma rappresenta anche un richiamo alla comunità. Il generale di brigata Gianluca Trombetti, comandante provinciale dei carabinieri di Bari, ha evidenziato quanto il sacrificio di Stasi possa ispirare coraggio e speranza. Le sue parole hanno sottolineato l’importanza di una presenza forte e sicura da parte delle forze dell’ordine, essenziale per la tutela dei diritti e delle libertà in Italia. La fanfara dei carabinieri ha accompagnato l’evento, rendendo omaggio a un uomo che ha incarnato i valori del servizio e del sacrificio.

Il riconoscimento collettivo di un eroe

La commemorazione di Cataldo Stasi si traduce quindi in un riconoscimento collettivo di un eroe che, attraverso il suo servizio, ha lasciato un’impronta indelebile. La community di Ruvo di Puglia, riunita per onorare il suo sacrificio, ha dimostrato il proprio impegno a mantenere viva la memoria di chi ha dato la vita per la sicurezza di tutti.

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