lisbona celebra con una rassegna internazionale i cineasti che raccontarono la rivoluzione portoghese del 1974

lisbona celebra con una rassegna internazionale i cineasti che raccontarono la rivoluzione portoghese del 1974

La Cineteca di Lisbona celebra il 50° anniversario della Rivoluzione dei Garofani con una retrospettiva internazionale di film che raccontano la trasformazione politica e sociale del Portogallo nel 1974.
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La Cineteca di Lisbona celebra il 50° anniversario della Rivoluzione dei Garofani con una retrospettiva internazionale di film che raccontano i momenti chiave e le trasformazioni sociali di quel periodo storico cruciale per il Portogallo. - Gaeta.it

La Cineteca di Lisbona ha organizzato una retrospettiva dedicata ai registi stranieri che cinquant’anni fa hanno documentato la Rivoluzione dei garofani. Il ciclo, intitolato “Portogallo 1974 – Un luogo che non esiste, un tempo che davvero è esistito”, riunisce pellicole e materiali di registi di diverse nazionalità, che hanno narrato con sguardi diversi quel momento storico cruciale per il Portogallo. Questa iniziativa rientra nel calendario delle commemorazioni per il 50° anniversario della rivoluzione democratica scoppiata il 25 aprile 1974.

un ciclo di film dedicato a una rivoluzione simbolo di libertà

Il titolo della rassegna deriva da una frase del cineasta americano Robert Kramer, la cui opera insieme a quella di altri registi stranieri viene riportata alla luce. Nomi come Jean-Luc Godard, Anne-Marie Mieville, Glauber Rocha e Thomas Harlan compongono la rosa degli autori coinvolti. Questi filmmakers hanno mostrato attraverso i loro film aspetti diversi della rivoluzione, raccontando momenti di lotta e di protesta, ma anche di speranza e cambiamento. La scelta di includere autori provenienti da diversi paesi sottolinea come la rivoluzione portoghese abbia avuto risonanza mondiale.

documenti visivi e storie umane

Il ciclo si propone di offrire un approfondimento attraverso il cinema, concentrandosi su opere spesso poco viste o dimenticate. Documenti visivi che mettono al centro non solo la cronaca politica, ma anche l’umanità delle persone coinvolte in quei giorni. Per esempio, Thomas Harlan ha realizzato film sulle occupazioni delle terre da parte dei contadini nel contesto della Riforma agraria, un evento chiave legato agli ideali della rivoluzione. Harlan si distingue anche per la sua storia personale, figlio di un ex cineasta ufficiale del regime nazista, che dopo la guerra abbracciò un percorso di impegno politico molto diverso.

programmazione e protagonisti del festival

Il ciclo prende il via martedì 22 aprile con la proiezione di “El Milagro de la Tierra Morena”, documentario del cubano Santiago Álvarez, autore noto per il lavoro di denuncia sociale attraverso il cinema. Le proiezioni proseguiranno fino al 30 aprile, in coincidenza con l’anniversario del primo voto libero avvenuto nel 1975, a un anno esatto dal golpe militare del 25 aprile 1974.

una voce italiana nel festival

Tra i protagonisti della rassegna compare anche la regista italiana Luciana Fina con “Sempre”, un film realizzato nel 2024 utilizzando materiale d’archivio. Il lavoro, presentato in anteprima alla Mostra del cinema di Venezia 2024, indaga il ricordo della rivoluzione e i suoi riflessi nel tempo attuale. La partecipazione di Fina conferma la dimensione internazionale della rassegna e aggiunge uno sguardo contemporaneo che interroga il passato attraverso nuove narrazioni.

La scelta dei film rappresenta momenti diversi di una rivoluzione dalla portata storica, mettendo l’accento anche su aspetti meno noti o marginali alla memoria ufficiale. Questo festival cinematografico mira a restituire la complessità di un evento non solo politico ma anche sociale e culturale, mettendo insieme frammenti di storie vissute da chi ha partecipato o osservato quei fatti.

il contesto storico che ha ispirato una rivoluzione

Il 25 aprile 1974, alle prime ore del mattino, un gruppo di militari portoghesi prese il controllo di alcune postazioni strategiche a Lisbona per porre fine a una dittatura durata quasi mezzo secolo. Quella giornata, passata alla storia come la Rivoluzione dei garofani, coincise con una mobilitazione popolare contro il regime dell’Estado Novo. La rivoluzione è stata pacifica almeno nelle sue prime fasi, con civili che regalarono garofani ai militari come simbolo di pace e di speranza per un futuro democratico.

trasformazioni sociali e politiche

La caduta della dittatura portò a una serie di trasformazioni sociali e politiche profonde. Il nuovo governo provvisorio promosse una riforma agraria per ridistribuire le terre, un tema documentato nei film di questa rassegna, come nel lavoro di Thomas Harlan. Il passaggio alla democrazia consentì l’organizzazione delle prime elezioni libere il 25 aprile 1975, che portarono alla formazione di un’Assemblea costituente. Questi eventi hanno radicalmente cambiato la storia del Portogallo e avuto impatto sull’Europa e oltre.

Il festival della Cineteca di Lisbona vuole non solo ricordare questi fatti, ma farli conoscere a nuove generazioni attraverso il linguaggio del cinema, modello ideale per rappresentare l’umanità e la complessità di quel tempo. I film in programma narrano il clima sociale e politico, le speranze ma anche le difficoltà della transizione verso la democrazia, in modo non convenzionale e spesso molto intimo.

La rassegna e le sue immagini diventano quindi un’occasione per riflettere sugli anni cruciali della storia portoghese e comprendere come quei mesi di cambiamento abbiano influenzato movimenti politici e sociali in altre parti del mondo, attraverso l’opera di cineasti stranieri che li hanno vissuti o raccontati da vicino.

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