L'istantanea del malessere italiano: preoccupazioni crescenti per il futuro del Paese

L’istantanea del malessere italiano: preoccupazioni crescenti per il futuro del Paese

Un sondaggio rivela che la maggior parte degli italiani, in particolare nel ceto popolare, nutre pessimismo riguardo al futuro economico e sociale, temendo violenza, conflitti e disuguaglianze crescenti.
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L'istantanea del malessere italiano: preoccupazioni crescenti per il futuro del Paese - Gaeta.it

Le aspettative sul futuro in Italia sono piuttosto cupe, in particolare tra i cittadini del ceto popolare. Un recente sondaggio condotto da Area Studi Legacoop e Ipsos ha rivelato una generale mancanza di fiducia tra gli italiani riguardo agli sviluppi futuri. La relazione “FragilItalia: uno sguardo al futuro” ha raccolto dati significativi da una campione rappresentativo di 800 adulti, mostrando come una larga fetta della popolazione non sia ottimista riguardo la situazione economica e sociale del Paese. Queste percezioni di paura e incertezze si uniscono a questioni di maggior rilievo come la violenza, i conflitti bellici e le disuguaglianze.

Le previsioni economiche sugli italiani

All’inizio del nuovo anno, due italiani su tre, ossia il 61% del campione, non si aspettano miglioramenti concreti nella situazione complessiva dell’Italia. La mancanza di ottimismo è accentuata nel ceto popolare, dove ben l’80% degli intervistati ha dichiarato di non prevedere segni di recupero. Le prospettive economiche delineano un quadro preoccupante: circa il 42% degli italiani si aspetta una recessione, e il 63% teme un aumento del costo della vita. I dati evidenziano una crescente sfiducia verso l’andamento dell’economia, con il 34% che anticipa una stagnazione nei prossimi mesi.

La percezione di un futuro economicamente sfavorevole è accompagnata dalla sensazione di vulnerabilità economica tra le famiglie. Gli italiani, in generale, mostrano ben poche aspettative di miglioramento per la propria condizione economica, rischiando di finire in situazioni sempre più precarie. La situazione è particolarmente grave per il ceto popolare, dove le aspettative di una vita migliore sono drasticamente ridotte.

Paure e preoccupazioni sulla società

Le paure sembrano radicarsi non solo nell’ambito economico, ma anche in quello sociale. Il sondaggio ha riscontrato che l’86% degli italiani teme che la violenza nella società possa aumentare, mentre l’84% esprime preoccupazione per le guerre attuali nel mondo. Queste ansie si estendono ai fenomeni globali, come i cambiamenti climatici, che preoccupano l’82% degli intervistati, e le disuguaglianze sociali, indicate dall’81%.

Ciononostante, la situazione familiare emerge come un aspetto leggermente positivo nel contesto, con un’alta percentuale di partecipanti che spende bene riguardo le relazioni familiari e di amicizia. Tuttavia, la crescita di coloro che considerano il loro contesto familiare “altalenante” è indicativa di una certa instabilità emotiva, che ha colpito anche il 61%, rispetto a un 41% dello scorso anno.

L’occupazione e le prospettive lavorative

Passando all’analisi del mondo del lavoro, i dati raccolti mostrano una certa dicotomia tra la condizione di precarietà e la stabilità. Nonostante un 63% degli intervistati non si dice preoccupato per la situazione economica della propria famiglia, ben il 28% prevede un futuro di lavori precari. Questo divario mette in evidenza le differenze socio-economiche, con il 76% dei membri del ceto popolare che vive in forte apprensione per la propria situazione. Questo campione mostra anche un’incidenza notevole di aspettative lavorative instabili, con il 48% di loro che prevede un’evoluzione significativa verso la precarietà.

In parallelo alla preoccupazione per l’occupazione, ci si interroga sul sentimento di inclusione sociale: il 54% della popolazione percepisce di essere in grado di integrarsi nel sistema sociale. Questa cifra scende drammaticamente al 72% per il ceto medio, mentre il 43% dei membri del ceto popolare si sente parzialmente o totalmente escluso. Le differenze hanno enorme rilevanza su una proiezione di futuro che garantisca diritti e opportunità per tutti.

I nemici del futuro secondo gli italiani

Infine, il sondaggio ha messo in luce le principali preoccupazioni per il futuro degli italiani. Le guerre emergono come il fattore principale di preoccupazione, seguite dai cambiamenti climatici. Circa il 60% degli intervistati indica la conflittualità globale come un serio “nemico del futuro”, mente il 55% si preoccupa per il clima. La disparità economica viene vista come un aspetto allarmante dal 36% del campione, e l’inflazione colpisce un 32%.

Queste preoccupazioni si riflettono nelle parole ritenute più significative per un domani migliore: pressoché 41% degli italiani citano pace e sicurezza, e il 39% si concentra su giustizia sociale. È chiaro che, per gran parte degli italiani, il futuro si presenta come una sfida complessa, dove il superamento delle conflittualità è centrale ai miglioramenti auspicati.

Ultimo aggiornamento il 2 Gennaio 2025 da Laura Rossi

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