La missione di Baltic Air Policing, attivata dalla Nato nel 2004 per garantire la sicurezza aerea nei territori delle Repubbliche Baltiche, ha visto recentemente un cambio di comando sotto la guida italiana. Il passaggio di consegne tra il contingente spagnolo e portoghese e la Task Force dell’Aeronautica Militare Italiana, svoltosi il 30 luglio presso la base aerea di Å iauliai in Lituania, segna una tappa significativa nell’impegno dell’Italia in questo importante contesto strategico. Durante questa fase, si è conclusa anche la missione di Enhanced Air Policing in Polonia.
l’italia e il suo ruolo nella missione Baltic Air Policing
Partecipazione storica e contributi
L’Italia ha assunto il comando della missione Baltic Air Policing per la nona volta, un record tra i paesi alleati coinvolti. Da aprile 2004, la missione ha visto la partecipazione di ben 17 nazioni, con l’obiettivo di garantire la sicurezza dello spazio aereo di Estonia, Lettonia e Lituania. L’Italia è diventata un contributore significativo dal 2015, dimostrando un impegno costante e robusto nella protezione della regione. Durante il periodo della rotazione aerea, l’Aeronautica Militare Italiana opererà in Baltico con un dispiegamento di quattro mesi, utilizzando quattro velivoli Eurofighter che andranno a rimpiazzare gli aerei dei contingenti spagnoli e portoghesi.
Obiettivi strategici della missione
L’operazione Baltic Air Policing non si limita a garantire la sovranità aerea, ma rappresenta anche un simbolo di unità e collaborazione tra le nazioni della Nato in un contesto geopolitico complesso. Con la crescente instabilità nella regione, l’importanza di questa missione è aumentata, soprattutto dopo l’annessione della Crimea da parte della Russia nel 2014. I caccia Eurofighter presenti nella regione sono una componente chiave per mantenere una risposta rapida alle potenziali minacce, sottolineando la volontà della Nato di proteggere i propri alleati.
dettagli sulla missione di polizia aerea
La struttura della missione
La Baltic Air Policing è stata concepita come una missione di Air Policing a tempo di pace, che prevede la cooperazione tra le forze aeree dei paesi membri della Nato. I distaccamenti delle forze aeree esistenti passano le responsabilità agli ingressi, mantenendo una continua presenza aerea nella regione. I jet Eurofighter, in particolare, collaborano con i veicoli aerei senza pilota e le unità di sorveglianza per assicurare una rete di monitoraggio a tutto tondo dello spazio aereo delle Repubbliche Baltiche.
Le basi operative
Due principali basi operano in sinergia per sostenere la missione: la base aerea di Å iauliai in Lituania e quella di Ämari in Estonia. La prima è stata istituita nel 2004, mentre la seconda è stata attivata nel 2014 in risposta all’agitazione geopolitica nella regione. A Ämari, i jet Eurofighter tedeschi contribuiscono alla sicurezza aerea, mentre un centro di controllo e segnalazione è attivo per migliorare l’efficienza delle operazioni. Questa rete di basi non solo rafforza l’operatività , ma anche il coordinamento tra le forze aeree alleate, migliorando la sorveglianza e la risposta alle minacce.
Con l’Italia alla guida di questa missione critica, l’impegno della Nato nella regione baltica continua a rappresentare un elemento cruciale per la stabilità e la sicurezza europea.
Ultimo aggiornamento il 3 Agosto 2024 da Sara Gatti