In un decennio l’Italia ha visto una sorprendente metamorfosi economica, trasformandosi da “malato d’Europa” a paese in crescita, mentre la Germania si trova ora a fare i conti con una stagnazione preoccupante. Le recenti dichiarazioni del governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, evidenziano questo cambiamento significativo. L’articolo esplora le attuali dinamiche economiche tra Italia e Germania, analizzando le previsioni e i fattori che influenzano le due economie.
La situazione economica attuale in Italia
Attualmente, l’Italia è in una fase di crescita moderata, con le ultime analisi che stimano un aumento del Pil dello 0,7% per il 2023. Sebbene questo dato rappresenti un rallentamento rispetto alle previsioni precedenti, rimane una notizia positiva considerando il contesto europeo. A maggio, le stime indicavano uno 0,9% di crescita, a conferma di un trend di continua evoluzione. Tuttavia, è importante tenere a mente che ci sono diverse sfide all’orizzonte, tra cui i rischi geopolitici legati ai conflitti in Ucraina e in Medio Oriente e del protezionismo che potrebbe emergere negli Stati Uniti, complicando ulteriormente il panorama.
Le previsioni della Commissione europea per il futuro mostrano un atteggiamento cauto, con un Pil proiettato all’1% entro il 2025 e all’1,2% nel 2026. Le proiezioni indicano che l’Italia dovrebbe continuare a vedersi sotto la soglia del 3% di disavanzo pubblico già nel 2026, che è un segnale positivo rispetto alla gestione delle finanze pubbliche. Attualmente, il deficit dovrebbe attestarsi al 3,4% nel 2025 e al 2,9% nel 2026.
Tuttavia, il debito pubblico è l’aspetto su cui continua a pesare l’attenzione: si prevede che salga al 138,2% del Pil nel 2025 e al 139,3% nel 2026. Questo richiede un monitoraggio costante, soprattutto in un contesto di procedure di infrazione per disavanzo eccessivo che dovrebbero risolversi entro il 2026, se le proiezioni di crescita si manterranno.
Le sfide della Germania: recessione e stagnazione
Contrariamente all’andamento favorevole dell’Italia, la Germania si trova ora in una situazione complessa. La Commissione europea prevede che il Pil tedesco subisca una flessione dello 0,1% nel 2023, seguita da un modesto recupero dell’0,7% nel 2025 e dell’1,3% nel 2026. Questi numeri segnano una brusca inversione rispetto al passato, quando la Germania era la locomotiva economica dell’Europa, contribuendo fortemente alla crescita dell’intera eurozona.
Le spinte recessive tedesche sono correlate a diversi fattori, dalla riduzione della domanda interna a problematiche strutturali nel settore produttivo. In aggiunta, la potenziale nuova ondata di politiche protezioniste in America, guidata da una nuova leadership, potrebbe influire negativamente sulla crescita nei prossimi anni. Le stime indicano che i dazi di Trump potrebbero ridurre il Pil tedesco fino all’1,6% entro il 2028.
A differenza della situazione italiana, il debito pubblico tedesco mostra numeri più rassicuranti, con un rapporto al 63,6% del Pil nel 2023 e attesi miglioramenti nei successivi due anni. Tuttavia, l’economia stagnante sta riaccendendo il dibattito interno riguardo al freno all’indebitamento, ora in discussione poiché le oscillazioni economiche pongono interrogativi sulla sua sostenibilità.
I confronti con altri paesi europei
Oltre all’Italia e alla Germania, è opportuno considerare anche le performance di altri paesi dell’Eurozona. La Francia si stima che chiuda l’anno con una crescita del Pil all’1,1%, con prospettive di una leggera decrescita che porteranno a uno 0,8% nel 2024 e a un recupero all’1,4% nel 2026. Tuttavia, la crescita francese è accompagnata da un alto livello di deficit, attorno al 6%, e un debito pubblico che si attesta al 112,7%.
La Spagna presenta invece numeri più ottimistici, con una crescita del Pil al 3% nel 2023 e al 2,3% nel 2026. Anche se il deficit spagnolo è più contenuto rispetto a quello francese, rimane un problema significativo l’alto tasso di disoccupazione, previsto all’11,5% per quest’anno.
Questo confronto mette in luce le sfide e i cambiamenti dell’economia europea, dove l’Italia, pur con le sue incertezze, sta mostrando segni di ripresa, mentre la Germania affronta interrogativi sulla sua capacità di mantenere il primato di potenza economica nel continente.
Ultimo aggiornamento il 22 Novembre 2024 da Sofia Greco