La situazione attuale delle imprese italiane nell’adozione dell’intelligenza artificiale è un tema di crescente importanza, specialmente nel contesto del 2024. Agli occhi degli analisti e degli imprenditori, risulta fondamentale comprendere come e dove questa tecnologia si stia affermando, non solo per mantenere la competitività nel mercato, ma anche per affrontare le sfide della digitalizzazione. I dati raccolti dall’osservatorio dei Pid delle Camere di Commercio mostrano che il nord Italia sta facendo da apripista, ma il cammino è lungo e irto di ostacoli.
Adesione all’intelligenza artificiale in Italia: un quadro preoccupante
Nel 2024, solamente l’11,4% delle imprese italiane ha intrapreso un percorso verso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. La maggior parte di queste aziende, che si concentrano nel settore dei servizi, sono al 75% coinvolte in attività che sfruttano al meglio le potenzialità dell’AI. Tuttavia, il disinteresse è palpabile nei settori manifatturiero e del commercio, dove solamente il 10% delle imprese ha fatto il salto verso la tecnologia. Questo divario evidenzia un panorama preoccupante, specialmente considerando che le PMI rappresentano una buona parte dell’economia nazionale. Le aziende che si rivolgono ai Pid per supporto nella transizione digitale sono quelle più propense a mettere in pratica soluzioni innovative.
Il dato di Genova è particolarmente significativo: nell’arco di pochi anni, dal 2021 il tasso di adozione dell’AI è passato dall’11% al 25%. Tuttavia, la resistenza al cambiamento e le incertezze restano fattori critici che frena un’adozione più ampia. Il convegno organizzato dalla Camera di Commercio di Genova, incentrato sull’impatto dell’intelligenza artificiale sul tessuto produttivo nazionale, ha messo in luce queste dinamiche e la necessità di strategie efficaci da parte delle PMI.
Il convegno di Genova: opportunità di dialogo tra imprese
Nei giorni del convegno intitolato “SMEs in dialogue on AI between the two sides of the ocean“, si è aperta una finestra di dialogo tra imprese italiane e americane, in particolare del Massachusetts. L’evento ha offerto l’occasione di esaminare l’impatto concreto dell’AI nelle piccole e medie imprese, analizzando le esperienze dirette degli imprenditori. La giornata ha visto l’emergere di una fotografia chiara su come le PMI possono non solo sopravvivere, ma prosperare nell’era della digitalizzazione.
Il pomeriggio del primo giorno è stato dedicato a un confronto sincrono tra due tavoli, uno per la Blue economy, un settore chiave su entrambe le sponde dell’Atlantico, e l’altro riservato ad altri ambiti non tradizionali. I partecipanti hanno presentato esempi pratici, discutendo le loro esperienze e le buone pratiche nella trasformazione digitale, creando così un ponte tra innovazione e necessità del mondo imprenditoriale. Questo approccio diretto ha facilitato lo scambio di idee e strategie, con l’obiettivo di far emergere soluzioni adatte o personalizzabili per ogni contesto.
Verso una maggiore collaborazione: il futuro dell’AI nelle PMI
Il messaggio chiave del convegno, espresso dal segretario generale della Camera di Commercio, Maurizio Caviglia, è che l’ente vuole diventare un punto di riferimento per l’innovazione tecnologica nelle piccole e medie imprese. Questo approccio ha come obiettivo quello di creare una rete di collaborazione fra chi sviluppa soluzioni innovative e chi cerca di integrarle nei propri modelli di business. Caviglia ha sottolineato quanto sia fondamentale rendere accessibile l’intelligenza artificiale, promuovendo occasioni di incontro e confronto fra le imprese.
La sfida non è solo quella di adottare nuovi strumenti, ma di farlo in modo consapevole e strategico, combattendo le reticenze e le paure in merito al cambiamento. Il secondo giorno del convegno è previsto un approfondimento sugli impatti negativi dell’AI, un tema che necessita di attenzione per evitare insidie mentre si cerca di cavalcare i vantaggi che questa tecnologia offre. La direzione verso cui ci si muove appare chiara: è necessaria una cultura della collaborazione e della condivisione per accompagnare e supportare le PMI in questo percorso di trasformazione digitale.
La strada è lunga e impegnativa, ma con strategie mirate e dialogo tra imprenditori, è possibile traghettare il mondo delle PMI italiane verso un futuro più digitale e competitivo.