L'Italia richiede all'Ue la revisione della clausola sul riso di importazione da Cambogia e Birmania

L’Italia richiede all’Ue la revisione della clausola sul riso di importazione da Cambogia e Birmania

L’Italia, insieme a Bulgaria, Grecia, Portogallo, Romania e Spagna, ha richiesto all’Unione Europea una revisione delle normative sulle importazioni di riso a dazio zero dalla Cambogia e Birmania. L’aumento delle importazioni sta danneggiando l’agricoltura europea, già colpita da fattori climatici avversi. La Commissione Europea deve ora bilanciare gli interessi degli agricoltori con quelli dei consumatori.
Litalia Richiede Allue La Re Litalia Richiede Allue La Re
L'Italia richiede all'Ue la revisione della clausola sul riso di importazione da Cambogia e Birmania - Gaeta.it

L’Italia richiede all’Ue la revisione della clausola sul riso di importazione da Cambogia e Birmania

L’Italia, insieme a Bulgaria, Grecia, Portogallo, Romania e Spagna, sta portando avanti una richiesta formale all’Unione Europea per una revisione della normativa che regola l’importazione di riso a dazio zero proveniente dalla Cambogia e dalla Birmania. Questo appello arriva in un contesto di aumento delle importazioni che sta colpendo l’agricoltura europea, a causa di fattori climatici avversi che hanno ridotto la produttività locale.

Il contesto della richiesta

Nel recente incontro del Consiglio Ue Agricoltura e Pesca tenutosi a Bruxelles, i ministri dei sei paesi membri si sono confrontati sulla recente impennata delle importazioni di riso asiatica e hanno deciso di unirsi per chiedere una revisione urgente delle politiche di importazione attuali. Secondo i documenti ufficiali, l’import di riso a dazio zero ha raggiunto circa 450mila tonnellate, creando una pressione significativa sul mercato europeo e colpendo in particolare le produzioni nazionali in Spagna e Italia.

Il principale problema riscontrato dai paesi richiedenti è che l’elevato volume di riso importato sta saturando i mercati, e questo è stato ulteriormente acuito dalla carenza di produzione locale, attribuibile a fattori climatici come la siccità. La situazione è definita “insostenibile” dai rappresentanti di questi stati, i quali avvertono che la sostenibilità economica e agricola dei loro settori è a rischio se non si interviene rapidamente.

L’impatto sull’agricoltura europea

L’importazione massiccia di riso a dazio zero sta generando un effetto domino sugli agricoltori europei, i quali si trovano a dover competere con un prodotto estero che entra nel mercato senza l’aggravio dei dazi doganali. Questo fenomeno crea preoccupazioni significative per la sopravvivenza delle produzioni locali, in particolare per i produttori di riso in aree come il nord Italia, dove l’agricoltura è un pilastro fondamentale dell’economia locale.

Inoltre, la situazione è aggravata dalla variabilità climatica, che ha visto una diminuzione della produzione risicola proprio nei paesi più colpiti dall’importazione. Gli agricoltori di queste nazioni stanno inoltre facendo i conti con un aumento dei costi di produzione e una diminuzione dei prezzi di vendita a causa della concorrenza con le importazioni asiatiche. Ciò pone una seria minaccia alle capacità di sussistenza degli agricoltori e, di conseguenza, alla biodiversità e alla tradizione agricola di queste regioni.

La reazione della Commissione Europea

La Commissione Europea è stata informata della richiesta dei sei paesi e si trova ora nella posizione di dover affrontare le implicazioni politiche ed economiche di tale richiesta. Sostenere i produttori europei è un obiettivo chiave della politica agricola comune dell’Ue, ma bilanciare gli interessi degli agricoltori con quelli dei consumatori, che beneficiano di prezzi competitivi per il riso, rappresenta una sfida complessa.

L’argomento in discussione non si limita esclusivamente all’aspetto economico, ma tocca anche questioni di sostenibilità e sicurezza alimentare. La risposta dei paesi membri e le decisioni future dell’Ue saranno determinanti per stabilire un equilibrio che possa tutelare le produzioni locali, garantendo al contempo l’accesso a prodotti alimentari a prezzi sostenibili per la popolazione. Resta da vedere quale sarà l’orientamento della Commissione in merito a questo delicato tema, che potrebbe segnare un cambio di rotta significativo nel mercato europeo del riso e nell’approccio alla gestione delle importazioni.

Change privacy settings
×