L’Mpox, noto un tempo come vaiolo delle scimmie, ha riacquistato preoccupante rilevanza a livello globale, con la recente dichiarazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che lo identifica nuovamente come emergenza sanitaria internazionale. Le autorità sanitarie evidenziano l’aumento dei casi nella Repubblica Democratica del Congo e nei Paesi limitrofi, sollecitando un intervento immediato per contenere la diffusione dell’epidemia. Questo articolo esplorerà i dettagli sull’Mpox, i sintomi, le modalità di trasmissione e le misure preventive in risposta a questa emergenza.
Cosa è l’Mpox? Origini e caratteristiche
Definizione e scoperta
L’Mpox è causato dal virus dell’Mpox, scoperto per la prima volta nel 1958 in scimmie utilizzate a fini di ricerca. Sebbene abbia un’origine zoonotica , il primo caso umano è stato registrato nel 1970 in quella che oggi conosciamo come Repubblica Democratica del Congo. Attualmente, il virus è considerato endemico in vari Paesi dell’Africa centrale e occidentale, ma ha dimostrato di avere un potenziale di diffusione oltre il continente, come emerso durante l’epidemia globale del 2022.
Varianti del virus
Esistono due principali cladi del virus dell’Mpox. Il clade I è tipico dell’Africa centrale e risulta associato a malattie di maggiore gravità . In contrasto, il clade II, diffuso in Africa occidentale, è stato all’origine dell’epidemia globale del 2022. Recentemente, nel contesto dell’emergenza sanitaria in corso, è stato identificato un nuovo ceppo del clade I, chiamato clade Ib, che presenta modalità di diffusione preoccupanti, principalmente attraverso contatti sessuali.
Caso e diffusione dell’Mpox in Africa
Statistiche e situazioni attuali
Secondo i Centri africani per il controllo e la prevenzione delle malattie , quest’anno è stato registrato un allarmante incremento di oltre 17.000 casi sospetti di Mpox in Africa. Il Paese più colpito è la Repubblica Democratica del Congo, dove si stima che solo il 24% dei casi sospetti sia stato testato. Tale limitata effettuazione di esami potrebbe suggerire che il numero effettivo di contagi è significativamente più elevato di quanto riportato ufficialmente.
Espansione dell’epidemia
Attualmente, l’Mpox ha colpito almeno 13 nazioni africane, tra cui Paesi come Burundi, Kenya, Ruanda e Uganda, che in passato non avevano riportato casi di vaiolo. Recentemente, è stato confermato il primo caso di clade I al di fuori dell’Africa, in seguito a un viaggio in una zona in cui erano stati segnalati focolai. Sono stati confermati più di 500 decessi, con il maggior numero di vittime registrato nella RDC.
Sintomi e modalità di contagio
Sintomi riconoscibili
I sintomi dell’Mpox possono manifestarsi in vari stadi, iniziando con un’eruzione cutanea che compare frequentemente su mani, piedi, viso e genitali. L’aspetto dell’eruzione può ricordare brufoli o vesciche. Altri segni distintivi della malattia includono febbre, mal di testa, gonfiore dei linfonodi, dolori muscolari e debolezza fisica. Recenti rapporti hanno indicato l’eruzione cutanea come il sintomo più comunemente riportato, seguita da febbre.
Modalità di trasmissione
Il virus dell’Mpox si diffonde principalmente per contatto diretto con animali infetti, ma il contagio da persona a persona è ora sempre più comune. La trasmissione, infatti, avviene tramite il contatto fisico stretto con individui infetti, con particolare enfasi sulle interazioni sessuali, soprattutto tra uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini, dove è stata osservata una sostanziale crescita del contagio.
Impatto della dichiarazione dell’OMS
Risposte governative attese
La recente dichiarazione dell’OMS è stata salutata come un passo significativo verso un’azione efficace da parte dei governi. Secondo esperti, la decisione potrà contribuire a migliorare le capacità di risposta della sanità pubblica, mobilitando risorse e supporto per le comunità più vulnerabili.
Necessità di finanziamenti e interventi
Gli specialisti sottolineano l’urgenza di investire in programmi diagnostici e di vaccinazione nelle nazioni africane, dove la mancanza di strumenti adeguati ha ostacolato la risposta all’epidemia. È fondamentale un’informazione adeguata alla popolazione per sensibilizzare sui sintomi e sulle modalità di contagio, così come l’implementazione di strutture e cliniche di salute sessuale dove questa possa essere una problematica emergente.
Prevenzione e accesso ai vaccini
Iniziative sanitarie
Secondo gli esperti, per prevenire ulteriori focolai è cruciale che i Paesi intraprendano collaborazioni con leader locali e organizzazioni comunitarie per garantire che messaggi di prevenzione e salute siano ben distribuiti. La preparazione e l’educazione della popolazione saranno elementi chiave nel contenere l’epidemia.
Accesso ai vaccini e cooperazione globale
Nonostante esistano già due vaccini efficaci contro il vaiolo, è evidente che l’accesso a tali vaccini deve essere aumentato in tutto il mondo. Organizzazioni e governi sono stati esortati a evitare il ripetersi di dinamiche di accumulo di vaccini come accaduto durante la pandemia COVID-19. L’emergenza attuale, sia in Africa che globalmente, richiede un’azione rapida e coordinata per evitare il protrarsi di contraccolpi sulla salute pubblica.