La Regione Lombardia ha avviato con determinazione una campagna di immunizzazione dedicata ai neonati contro il virus respiratorio sinciziale , che sta già raccogliendo risultati significativi. Finora sono state effettuate oltre 29.321 somministrazioni. Questa iniziativa si articola su due linee d’intervento, coinvolgendo i più piccoli in modo mirato e secondo le necessità specifiche.
Le fasi della campagna di immunizzazione
La campagna di immunizzazione contro il VRS in Lombardia è divisa in due fasi: la prima, attiva dal 15 ottobre, si rivolge ai bambini con un peso corporeo superiore ai 5 kg. La seconda fase, invece, ha preso il via il primo novembre e si concentra sui neonati nei punti nascita della regione. Questo approccio consente di garantire una copertura efficiente e tempestiva per le fasce di popolazione più vulnerabili. L’obiettivo primario di queste somministrazioni è ridurre il rischio di bronchioliti, patologie respiratorie particolarmente gravi nei neonati e nei lattanti.
L’adesione dei genitori a questa iniziativa sembra essere positiva, dimostrando una volontà collettiva di tutelare la salute dei più piccoli. Gli operatori sanitari stanno lavorando per sensibilizzare le famiglie riguardo all’importanza di questa immunizzazione, un’opportunità offerta gratuitamente dalla Regione.
Le dichiarazioni delle autorità
L’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso, ha commentato l’andamento della campagna evidenziando l’efficacia dei vaccini somministrati. “Ci siamo mossi per tempo,” ha dichiarato Bertolaso, sottolineando che l’immunizzazione procede in maniera efficiente, in particolare per i bambini più grandi. Le autorità regionali incoraggiano i genitori a sfruttare questo servizio, che riveste un’importanza cruciale nella prevenzione delle malattie respiratorie nei neonati.
L’immunizzazione contro il VRS è un tema di grande rilevanza, poiché il virus è noto per causare complicazioni respiratorie nei neonati, comportando ricoveri e, in alcuni casi, conseguenze gravi. La comunicazione da parte delle autorità sanitarie è volta a rassicurare i genitori sull’importanza della vaccinazione e sulla sicurezza delle dosi disponibili.
Collaborazione tra le Regioni
La Regione ha anche avviato una Cabina di Regia per monitorare le dosi di vaccino disponibili, promuovendo una strategia di collaborazione tra diverse regioni italiane. Bertolaso ha evidenziato che è stato predisposto uno scambio solidale di dosi, consentendo a quelle con una maggiore disponibilità di anticipare le forniture a quelle in difficoltà. Recentemente, è stata approvata una convenzione che prevede l’invio fino a 850 dosi di Nirsevimab-Beyfortus al Friuli Venezia Giulia, con l’intento di riequilibrare la distribuzione del vaccino sul territorio.
Queste misure riflettono un approccio proattivo che intende non solo garantire la salute dei bambini nati nel 2024, ma anche consolidare la rete di supporto tra le varie amministrazioni regionali. La sinergia tra le regioni rappresenta un elemento chiave per affrontare situazioni critiche e assicurare che le risorse siano disponibili dove necessario.
La campagna di immunizzazione in Lombardia non si limita a proteggere i neonati, ma si posiziona come un modello da seguire per altre regioni, stimolando un’azione coordinata e tempestiva per la salute pubblica.
Ultimo aggiornamento il 26 Novembre 2024 da Elisabetta Cina