Lombardia: il Pd presenta 17mila firme per la riforma della sanità, un progetto ambizioso
Il Partito Democratico della Lombardia ha compiuto un passo rilevante nella sua iniziativa di riforma della sanità regionale, presentando un ingente numero di firme a sostegno della proposta legislativa. Con oltre 100mila firme raccolte, il gruppo ha depositato 17mila di queste, rendendo evidente il forte sostegno popolare per una riforma che intende modificare gli attuali paradigmi della sanità lombarda. Da febbraio, quando la legge è stata introdotta in presenza della segretaria nazionale Elly Schlein, il progetto ha guadagnato sempre più attenzione e sostegno da parte dei cittadini.
Il progetto di legge e le sue implicazioni
Dettagli e obiettivi della riforma
La proposta di legge di iniziativa popolare presentata dal Pd punta a modificare la legge regionale n. 33 del 2009, già rivista dalle riforme introdotte negli anni successivi, in particolare quelle di Roberto Maroni nel 2015 e di Attilio Fontana con Letizia Moratti nel 2021. Il documento si compone di due articoli che mirano a stabilire una netta distinzione tra sanità pubblica e privata, con l’intento di migliorare l’accesso alle cure per i cittadini lombardi.
L’aspettativa principale è quella di portare il finanziamento del sistema sanitario lombardo al 7,5% del Prodotto Interno Lordo , un incremento significativo che richiede un rinnovato impegno economico da parte della Regione. L’approccio mira a evitare che le strutture private possano prevalere su quelle pubbliche, creando una competizione ineguale che ha discriminato molti utenti. Si sottolinea quindi la necessità di una programmazione efficiente, affinché la Regione possa governare l’offerta sanitaria in modo da garantire un servizio equo e accessibile a tutti.
La lotta contro le liste d’attesa
Uno dei principali punti di discussione è la questione delle lunghe liste d’attesa che affliggono il sistema sanitario. Il capogruppo del Pd lombardo, Pierfrancesco Majorino, ha evidenziato la necessità urgente di affrontare questa problematica, dichiarando che le attese prolungate creano un enorme disagio ai cittadini e generano opportunità di profitto per pochi, a discapito della salute di molti. L’obiettivo è chiaro: superare l’idea di equivalenza tra pubblico e privato, rilanciare la medicina territoriale e dare finalmente dignità alla prevenzione, spesso trascurata dalle politiche sanitarie attuali.
Per migliorare la situazione, Majorino ha sollecitato l’attivazione immediata del Centro Unico di Prenotazione , strumento fondamentale per garantire che le prestazioni sanitarie siano accessibili e programmate, riducendo le lunghe attese che i cittadini sono costretti a subire.
Le voci del Pd e la richiesta di ascolto
Appelli dalla dirigenza dem
Alla presentazione dell’iniziativa hanno partecipato vari consiglieri regionali del Pd, tra cui Carlo Borghetti, capodelegazione nella commissione regionale Sanità. La segretaria del Pd lombardo, Silvia Roggiani, ha espresso un forte dissenso verso l’attuale giunta regionale, sottolineando l’esistenza di eccellenze nel settore sanitario che non possono essere accostate alle politiche adottate dalla giunta di Fontana.
Roggiani ha sollevato preoccupazioni riguardo al “ricatto” di cui sono vittime molti cittadini lombardi, costretti a scegliere tra pagare per cure adeguate o rinunciare a ricevere trattamenti. Un accento particolare è stato posto sulla necessità urgente di ascoltare le storie delle persone, per comprendere davvero le difficoltà che affrontano quotidianamente nel percorso di cura.
Il clima di mobilitazione e la volontà di portare avanti una riforma per la sanità in Lombardia si fanno sempre più evidenti; il Pd sta cercando di consolidare il consenso popolare attorno a queste questioni cruciali. Le prossime mosse della giunta e del governo regionale saranno cruciali per determinare il futuro della sanità lombarda e rispondere alle esigenze dei cittadini.