La qualità dell’aria in Lombardia sta compiendo progressi significativi verso il miglioramento, un trend che si concretizza a pochi giorni dalla fine dell’anno. Le ultime rilevazioni di Arpa Lombardia confermano che, fino al 15 dicembre 2024, la situazione appare migliore rispetto agli anni precedenti, con una buona probabilità di mantenere i limiti stabiliti per le polveri sottili.
Polveri sottili: trend positivo per PM10 e PM2.5
Il monitoraggio della qualità dell’aria ha rivelato che le polveri sottili, in particolar modo il PM10, rispetteranno il limite annuale di 40 microgrammi per metro cubo in tutte le stazioni della Lombardia. Questo è un risultato positivo rispetto agli anni passati, dove si registravano frequentemente superamenti di tali limiti. Anche il PM2.5, un’altra tipologia di particolato, sembrerebbe essere sotto controllo, con la previsione di non superare ulteriormente i limiti per il secondo anno consecutivo.
Un dato significativo è che nessuna delle 12 città capoluogo ha superato la media annuale di biossido di azoto , che è fissata anch’essa a 40 microgrammi per metro cubo. Anche nelle aree più trafficate di grandi città come Milano e Brescia, dove storicamente si avevano superamenti, i dati attuali mostrano un’inversione di tendenza. Questo rappresenta una novità, in quanto se le condizioni rimarranno favorevoli nei giorni rimanenti dell’anno, potrebbe essere la prima volta che le città principali non registrano superamenti di questi limiti.
Tuttavia, c’è un’eccezione da segnalare: nella stazione di Cinisello Balsamo, facente parte dell’agglomerato milanese, la media si attesta a 41 microgrammi per metro cubo, indicando un leggero sforamento. Questo sembrerebbe l’unico caso anomalo in un contesto altrimenti positivo.
Le città lombarde a confronto: dati e statistiche
Quando si esaminano i dati sui giorni di superamento del PM10, Milano emerge con il numero più elevato di stravolgimenti ai limiti, con 57 giorni di superamento. Seguono Brescia con 52 giorni e Cremona con 50. Anche altre città, come Monza con 47 giorni e Mantova con 45, hanno registrato una serie di superamenti, sebbene in misura inferiore rispetto ai capoluoghi più grandi.
Nel confronto delle medie di PM2.5, Monza risulta la più critica con 24 microgrammi per metro cubo, mentre Cremona e Brescia si attestano a 22. Milano, pur mantenendosi al limite, registra 21 microgrammi. Le città con i valori più bassi di PM2.5 spiccano per la loro “virtù”: Varese con 13 microgrammi e Lecco con 11, presentano una situazione decisamente migliore rispetto a Milano e Brescia.
Per quanto concerne il biossido di azoto, Brescia e Milano condividono la media di 38 microgrammi per metro cubo, entrambe le città sommano i dati più alti tra i capoluoghi. Al contrario, Sondrio è la città con i valori più bassi di NO2, fermandosi a 20 microgrammi per metro cubo. È evidente che la situazione della qualità dell’aria in Lombardia continua a destare attenzione. La sensazione generale è quella di un miglioramento, ma la strada per un’aria totalmente pulita è ancora lunga.
La conferma di questi dati e di questa tendenza nei prossimi giorni sarà cruciale, soprattutto in vista della pianificazione di politiche ambientali più ambiziose e della sensibilizzazione della popolazione sull’importanza della qualità dell’aria e della salute pubblica.